Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
di gerarchie qualsiasi. Ipocrisia, prepotenza, sfruttamento, ignoranza e conformismo sono i principali nemici di Muso Rosso. Contro di essi le armi possibili sono molte: verità, umanità, cultura, creatività, rispetto per la natura. Ma su tutte domina la Libertà, di parola e di pensiero.
Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.

lunedì 21 novembre 2011

Ei fu... (12 novembre)


12 novembre 2011. Il capo del governo, accompagnato dallo scherno e dall'entusiasmo popolare lungo tutti i suoi tragitti per le strade di Roma e nelle sue soste nei diversi Palazzi del potere (Montecitorio, Palazzo Chigi, Palazzo Grazioli, ecc.), ha dovuto rassegnare le proprie dimissioni al Presidente Napolitano. Davanti al Quirinale lo ha atteso una folla esultante per la sua caduta, al canto di "Alleluia!" (+ numerosi insulti).
Qui è sintetizzata la parabola della sua "epopea" che ha reso ridicola la nazione agli occhi di tutto il mondo.

Ei fu. Siccome ignobile
col suo comportamento
offese donne, stampa,
giudici e Parlamento,
così fu ripagato
poi con moneta uguale
quando sotto i Palazzi,
fin sotto il Quirinale,

travolto dal disprezzo
e universal vergogna
per cui nel mondo intero
l'Italia era alla gogna,
sconfitta la sua banda
che fece false carte
infine fu costretto
a mettersi da parte.

Dall'Alpi alle Piramidi,
da Bossi a Mubaràk,
da Put-in a Gheddafi
sguazzato ha nella cacc...
Sguazzò da Roma ad Arcore,
da Bari all'altro mar.

Tutto ei provò nel trogolo
da capo del Consiglio:
il fini-vaffanculo,
i Trota padre e figlio,
il pizzo ai "responsabili"
dovette sopportar.

La vita era difficile,
però lui l'affrontava
con Fede e col conforto
di chi lo consolava:
pie donne assai devote
con cui solea pregar!

Fu vera storia? Ai giudici
lasciamo la sentenza. Nui
chiediamo conto al nostro
Creator che volle in lui
del ciarlatano italico
più vasta orma stampar.

Quando esordì in politica
forte dei suoi milioni
e scese nell'agòne
con tre televisioni,
incominciò annunciandoci:
«Son l'unto del Signor!»

La sua "discesa in campo"
viscida e truffaldina
ha poi quasi portato
l'Italia alla rovina.
Han fatto, lui e i suoi complici,
soltanto i fatti lor.

E sparve. E i dì da despota
finì con una frana.
D'esser Napoleone
fu la sua idea più sana,
corna, cucù e storielle
le sue specialità.

Tu, sulle sporche ceneri,
come un airon che vola,
esultante aleggiare
vedrai quella parola
che ci aiuta a resistere,
che ci aiuta a combattere,

luminosa e salvifica,
immensa: libertà!


 © Muso Rosso 2011

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Sulla falsariga della carducciana "San Martino", di cui risuonano assonanze di senso 
e di linguaggio (la nebbia agli irti colli... ma per le vie del borgo... gira su' ceppi accesi... 
tra le rossastre nubi stormi di uccelli neri...), descrive l'approssimarsi della scena finale, 
la resa del capo del governo, mentre questi si avvia a rassegnare le dimissioni sul Colle 
del Quirinale, nelle mani del Presidente della Repubblica.
Il testo è stato pubblicato sul blog proprio nei minuti in cui veniva compiuto quest'ultimo 
fatidico tragitto.

sabato 12 novembre 2011

A SAN VITTORE

Sulla falsariga della carducciana "San Martino", di cui risuonano assonanze di senso 
e di linguaggio (la nebbia agli irti colli... ma per le vie del borgo... gira su' ceppi accesi... 
tra le rossastre nubi stormi di uccelli neri...), descrive l'approssimarsi della scena finale, 
la resa del capo del governo, mentre questi si avvia a rassegnare le dimissioni sul Colle 
del Quirinale, nelle mani del Presidente della Repubblica.
Il testo è stato pubblicato sul blog proprio nei minuti in cui veniva compiuto quest'ultimo 
fatidico tragitto.
 
Il Nano all'erto Colle
rimuginando sale:
finito è il carnevale
e a casa deve andar!

Ma per la Via del Corso,
accolta con letizia,
già corre la notizia
i cuori a rallegrar

Sta sui carboni accesi,
la banda ormai allo sbando,
e già sta paventando
quello che gli accadrà:

sotto rossastre toghe
torme di magistrati,
alfine autorizzati,
lo andranno a processar!

A nulla son servite
le schiere di avvocati
a lungo foraggiati
come parlamentar...

con Lele tra le sbarre
la notte è troppo lunga
nemmeno un bunga-bunga
lo può più consolar!


© Muso Rosso, 12 novembre 2011

Post precedente: Il vispo Di Pietro (visualizza)
Berlusconi ha promesso di dimettersi. 
In pole-position per il posto di primo ministro è Mario Monti, 
economista di chiara fama, nominato senatore a vita dal Presidente 
Napolitano. Si prospetta un governo "di larghe intese" guidato appunto 
da Mario Monti. Di Pietro però, suscitando dissensi anche nel suo stesso
partito, si dichiara contrario. Le larghe intese prevedono anche la 
partecipazione del PDL: come può collaborare con il partito di 
Berlusconi e cercare intese con i suoi uomini o, addirittura, con lui 
stesso? In che cosa consiste il programma delle larghe intese, attuare 
gli impegni presi da Berlusconi con le autorità finanziarie europee?
Il vispo Di Pietro "non gna'a fa"...

venerdì 11 novembre 2011

IL VISPO DI PIETRO


Berlusconi ha promesso di dimettersi. In pole-position per il posto di primo ministro è Mario Monti, economista di chiara fama, nominato senatore a vita dal Presidente Napolitano. Si prospetta un governo "di larghe intese" guidato appunto da Mario Monti. Di Pietro però, suscitando dissensi anche nel suo stesso partito, si dichiara contrario. Le larghe intese prevedono anche la partecipazione del PDL: come può collaborare con il partito di Berlusconi e cercare intese con i suoi uomini o, addirittura, con lui stesso? In che cosa consiste il programma delle larghe intese, attuare gli impegni presi da Berlusconi con le autorità finanziarie europee?
Il vispo Di Pietro "non gna'a fa"...


IL VISPO DI PIETRO / 1
Splat !
Il vispo Di Pietro un dì, tra l'erbetta,
avea calpestato il ministro Brunetta.
Ma d'imprecazioni non ne fece nessuna
perché gli hanno detto che porta fortuna!

IL VISPO DI PIETRO / 2
Humus
Il vispo Di Pietro zappando nell'orto
trovò tra le zolle un bel topo morto.
Però dal ribrezzo ancor più trafitto
fu quando si accorse che c'era Cicchitto.

IL VISPO DI PIETRO / 3
Le voci corrono
Il vispo Di Pietro, sfilata la giacca,
andò nella stalla a munger la vacca.
Ma ci fu un imprevisto: per farsi toccar
la vacca voleva un contratto da star!

IL VISPO DI PIETRO / 4
Vermi
Il vispo Di Pietro dal sacco di tela
per fare merenda estrasse una mela.
È certo biologica la sua produzione
perché al primo morso trovò Capuzzone.

IL VISPO DI PIETRO / 5
Nel trogolo
Il vispo Di Pietro s'infilò gli stivali
e quindi portò da mangiare ai maiali.
Ma, dopo mangiato, grugnirono tutti:
"Abaso il terùn ! Padania !"... e poi rutti.

IL VISPO DI PIETRO / 6
Sotto l'ulivo
Il vispo Di Pietro in cima a un filare
voleva una mano per poter vendemmiare.
Lì c'era Bersani che a dormir se ne stava
e a dare una mano nemmen ci pensava.

IL VISPO DI PIETRO / 7
Alien
Il vispo Di Pietro trovò nello stagno,
in mezzo alle rane che facevano il bagno,
una strana creatura dagli occhi bizzarri,
melliflua e viscida: sembrava Gasparri.

IL VISPO DI PIETRO / 8
Una fissazione
Il vispo Di Pietro un dì venne in città.
Un certificato doveva far far,
ma dentro il Palazzo accese una lite
perché pretendeva le mani pulite.

IL VISPO DI PIETRO / 9
Scuole serali
Il vispo Di Pietro col nodo alla gola
un dì si decise a tornare un po' a scuola.
Trovò una maestra un po' arcigna, un po' secca,
gridò: "la Gelmini! Ma qua che ci azzecca?"

IL VISPO DI PIETRO / 10
Mari-o-Monti?
Cacciato il buffone, gli han chiesto che fare...
Per curare il Paese, dov'è meglio andare?
Il Vispo Di Pietro sfidando gli affronti
Ha subito detto: né mari né Monti!

Aggiornamento all'11.11.11:
Ma poi, riflettendo su ciò che conviene,
un po' a malincuore lui dice «Va bene.
Monti? vediamo... - fa il vispo Di Pietro -
ma solo per poco!». E fa un "passo indietro".


© Muso Rosso 2011

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8 novembre 2011: il rendiconto dello Stato passa alla Camera dei deputati, ma con soli 308 voti. Il governo non può più contare su una maggioranza sicura in Parlamento. Berlusconi va a conferire con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e si impegna a dimettersi dopo l'approvazione della cosidetta "legge di stabilità", della quale si sa ancora poco salvo il fatto che si tratterà dell'ennesima "stangata" per i lavoratori e i pensionati. Come sempre cerca di prendere tempo, comunque la frana è iniziata...

lunedì 7 novembre 2011

A Silvio

8 novembre 2011: il rendiconto dello Stato passa alla Camera dei deputati, ma con soli 308 voti. Il governo non può più contare su una maggioranza sicura in Parlamento. Berlusconi va a conferire con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e si impegna a dimettersi dopo l'approvazione della cosidetta "legge di stabilità", della quale si sa ancora poco salvo il fatto che si tratterà dell'ennesima "stangata" per i lavoratori e i pensionati. Come sempre cerca di prendere tempo, comunque la frana è iniziata...


Silvio, rimembri ancora
quel tempo della tua vita beata
quando ti andava tutto a gonfie vele
e tu, con Fido e Lele
razzolavate in qualunque porcata?

Parean finiti i tempi delle ambasce,
quando tentavi invano di arrestare
i tuoi capelli radi e fuggitivi
e con modi furtivi
nel mondo ti dovevi arrampicare...

Ora era tutto ok
o, almèn, così sembrava;
e non dovevi neanche porre mente
al popolo demente
che con le tue TV si addormentava.

T'eri persino fatta una parrucca
per dar maggiore "smalto" al tuo successo,
compravi donne, giudici e sentenze,
deputati e scadenze,
e guarda come sei ridotto adesso!

La ruota torna indietro:
gli amici tuoi si muovon come serpi
e presto fuggiranno come topi
seguendo i loro scopi,
lasciandosi alle spalle solo sterpi.

Come se non bastasse,
al pettine è anche giunto qualche nodo
e - tapino! - il maltolto della CIR
t'han fatto restituir
pel mondador stramaledetto lodo!

Oh Natura, Oh Natura!
Perché di tanto inganni i tuoi marmocchi?
Perché non rendi poi quello che allor prometti?
Dice il proverbio: chi la fa l'aspetti!
... e tanti, infine, stanno aprendo gli occhi.

© Muso Rosso 2011

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Dopo la famosa lettera del 5 agosto della Banca Centrale Europea, al vertice dei capi di governo del 23 ottobre 2011 il premier italiano viene apertamente deriso da Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, che non riescono a trattenere le risatine ironiche quando in conferenza stampa viene fatta una domanda sulla sua affidabilità.
Il Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy dà tre giorni di tempo al primo ministro italiano per presentare misure concrete contro la crisi.

 

venerdì 4 novembre 2011

MISURE

Dopo la famosa lettera del 5 agosto della Banca Centrale Europea, al vertice dei capi di governo del 23 ottobre 2011 il premier italiano viene apertamente deriso da Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, che non riescono a trattenere le risatine ironiche quando in conferenza stampa viene fatta una domanda sulla sua affidabilità.
Il Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy dà tre giorni di tempo al primo ministro italiano per presentare misure concrete contro la crisi.


Berluscone va a Bruxelles,
ne combina delle bell...
Gli hanno detto: «Torni pure,
però porti le "misure"
altrimenti questa volta
resta fuori dalla porta!»

Sbeffeggiato, torna indietro
e si attrezza con un metro,
poi fa mille congetture...
su chi prender le misure?
È però in difficoltà,
lui da sé non ce la fa.

Non si fida più di Fido,
Malavitola è "fuggido",
Tarantin sotto controllo,
tra le sbarre Lele-trollo:
i migliori fornitori
sono stati fatti fuori.

Ed allora si arrovella
finché dentro la cartella
con l'archivio delle gnocche
che son state le sue cocche
trova i numeri perfetti:
le misure di Minetti!

© Musorosso 2011


Post precedente:

Povero amore...
(visualizza)
Per giustificare la "manovra economica" del suo governo, cioè i provvedimenti che ha adottato per far pagare la crisi del debito pubblico ai "soliti noti", il presidente del consiglio ha dichiarato che il cuore gli gronda di sangue...