Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
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Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.

mercoledì 14 marzo 2012

Mario elegante

Mario è sicuramente "elegante". Un cambio di stile indiscutibile, rispetto al suo discusso predecessore.
Ma la sostanza è anch'essa tanto diversa?


Mario, elegante e diafano,
con equa presunzione,
ha derubato subito
chi aspira a una pensione.
Perciò si è guadagnato
il plauso degli abbienti,
che fan la bella vita
a spese dei pezzenti.

Mario, elegante ed algido,
con savoir-faire borghese
annuncia il suo programma
che salverà il Paese;
la parolina magica,
“liberalizzazione”,
poi si rivela in pratica
soltanto un’illusione.

Mario, elegante e mistico,
affida a un pool di donne
il compito di estendere
il metodo marchionne:
Emma, Susanna e l’Elsa
con la spada puntata...
c’è passera, sicuro,
ma non di buona annata.

Mario, elegante e rigido
come uno stoccafisso,
sul buco in Val di Susa
non vuol esser prolisso.
Equamente ha sentito
un’unica campana,
poi ha detto: Chi protesta
è un figlio di puttana!

Mario, elegante e fulgido,
è andato in Nord-Europa.
Per esser servizievole
c’è andato con la scopa.
Nicola und Angelina
in casa lo hanno ammesso,
poi gli hanno detto: “Caro,
puoi cominciar dal cesso!”


© Muso Rosso 2012


Post precedente: Milano - Sanremo (visualizza)
 Per creare interesse intorno al festival di Sanremo, e per sperare in alti indici di ascolto che permetteranno forti incassi pubblicitari, la RAI (organizzatrice del festival) chiama ad intervenire come ospite un mito della canzone italiana: Adriano Celentano. Il "molleggiato" accetta ma, come prevedibile, chiede un sostanzioso compenso (che dichiara di voler devolvere in beneficenza) e - soprattutto - la libertà di utilizzare come crede il tempo a sua disposizione.
Le sue opinioni, ed anche il modo di esternarle nelle sporadiche apparizioni televisive degli ultimi anni, sono arcinoti a tutti; ma è proprio questo a suscitare l'interesse del pubblico e a far fiutare un buon affare agli organizzatori. Celentano però le spara forse più grosse del previsto (attacco ai giornali cattolici e alla Corte Costituzionale che ha negato l'ammissibilità del referendum per abrogare l'attuale legge elettorale) suscitando alcune reazioni ipocritamente inorridite e la formale dissociazione da parte di Lorenza Lei, direttore generale della Rai. Ma, come è stato osservato da molti, Celentano fa Celentano; se volevano soltanto frizzi e lazzi non avrebbero dovuto ingaggiare Adriano, dovevano ingaggiare frizzi e lazzi.