Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
di gerarchie qualsiasi. Ipocrisia, prepotenza, sfruttamento, ignoranza e conformismo sono i principali nemici di Muso Rosso. Contro di essi le armi possibili sono molte: verità, umanità, cultura, creatività, rispetto per la natura. Ma su tutte domina la Libertà, di parola e di pensiero.
Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.

domenica 24 febbraio 2013

Exit poll

Vagamente ispirato dal carme "Dei Sepolcri" di Ugo Foscolo, Muso Rosso immagina le schede elettorali nella notte fra domenica e lunedì, quando le operazioni di voto sono sospese e le urne, già piene a metà, restano al buio nei seggi deserti e silenziosi. Si gioca sul doppio senso tra urne funerarie ed urne elettorali, tra la croce cristiana e quelle segnate dagli elettori sui simboli dei partiti. E si gioca sul contrasto fra i sepolcri degli uomini illustri cantati da Foscolo ed i "sepolcri imbiancati", cui Gesù paragonò gli Scribi e i Farisei nell'invettiva contro di loro a causa del loro comportamento falso e ipocrita: Scribi e Farisei oggi facilmente riconoscibili nella cosiddetta "casta", asserragliata nei sepolcrali partiti di cui si serve.
Quanto al risultato delle elezioni, l'anticipato exit-poll di Muso Rosso - naturalmente controcorrente, in un giorno nel quale molti ripongono nel voto tante aspettative - è segnato da una vena di amaro pessimismo...

SEPOLCRI IMBIANCATI

Nei seggi elettorali e dentro l'urne
zuppe di pianto giacciono le schede.
Taluna è bianca, talaltra ha un vaffanculo.
Poche son d'arancione appena accese:
un fuoco fioco, cui d'una resistenza
qualcuno affida un poco di speranza.

Un mucchietto maggiore si distingue
e fa da appiglio a chi senza timone,
come naufrago costretto alla deriva,
sentendosi disperso in mezzo al mare
all'influsso s'affida delle stelle
che nella notte il grillo fan cantare.

Tutte l'altre recano una croce
che fa riferimento ad un sepolcro.
Che sia turchina, verde o tricolore
la bandierina, non vuol dire molto:
si tratta in ogni caso del suggello
che il loro gregge è ognor sotto controllo.

E, quando s'apriranno l'urne tristi,
gli scrutatori cosa scruteranno?
Conteranno il dolor che v'è nel mondo?
No, solo le tombe assegneranno
nel cimitero dei sepolcri bianchi
che verità e giustizia affosseranno.


© Muso Rosso, 2013

Essere un sepolcro imbiancato: essere falsi, ipocriti; nascondere una natura perversa oppure comportamenti riprovevoli, azioni disoneste sotto una parvenza d'irreprensibile rettitudine.
Riprende un'invettiva di Gesù contro i Farisei e gli Scribi (Matteo, XXIII, 25), accusati di essere “simili a sepolcri imbiancati: all'esterno son belli a vedersi,... ma dentro son pieni di ossa di morti e di ogni putridume”.

Scribi. Gli scribi si distinguevano quali insegnanti della Legge, ma non riconoscevano i veri problemi e bisogni del popolo. Come i farisei, gli scribi davano più importanza a regolamenti cavillosi e tradizioni che a misericordia, giustizia e fedeltà. Rendevano opprimente la Legge. (Matteo 23:2-4, 23, 24; Luca 11:45, 46) ...assumevano un atteggiamento di superiorità nei confronti della gente comune e non davano essi stessi l’esempio (Matteo 23:3, 6, 7; Giovanni 7:48, 49).

Farisei. Importante setta religiosa ... Si vantavano (ipocritamente) di essere giusti e disprezzavano la gente comune. (Luca 18:11, 12; Giovanni 7:47-49) ... Amavano il denaro (Luca 16:14), desideravano la preminenza e i titoli onorifici. (Matteo23:6, 7; Luca 11:43) ... Trascuravano completamente le cose importanti, cioè giustizia, misericordia, fedeltà e amore di Dio (Matteo 23:23; Luca 11:41-44), e ricorrevano a ogni mezzo per fare proseliti (Matteo 23:15). 


Post precedente: Carnevale elettorale (visualizza)
Il post pubblicato a dicembre 2011 (Passera milonaria) cominciava così: " Berlusconi è caduto. Ha battuto una musata sul ring non per merito dei suoi avversari, ma per essere scivolato sui suoi stessi piedi. Avrà il tempo e la forza di rialzarsi? Sembrerebbe di no, ma arbitro ed avversari, generosi come sempre, lo soccorrono..."
Napolitano e Bersani
, dopo la caduta del governo Berlusconi, decisero infatti di non andare al voto subito, ma di rimandare tutto al 2013. Il PD, con surreale strategia, è entrato in maggioranza col centrodestra, ha fondato il Club ABC (Alfano Bersani Casini) e, all'ombra di Monti, hanno governato tutti insieme per un altro anno e mezzo. Finché Berlusconi, definito "pifferaio" dal Professore, giudicando il Paese sufficientemente stremato dai provvedimenti del Riformero, ha deciso che era il momento di tentare la rivincita: ha staccato la spina al governo ed è tornato sulla scena col suo solito stile.
La cosa più indovinata di questa vicenda è la collocazione della campagna elettorale in pieno periodo carnevalesco..

lunedì 11 febbraio 2013

Carnevale Elettorale

Il post pubblicato a dicembre 2011 (Passera milonaria) cominciava così: " Berlusconi è caduto. Ha battuto una musata sul ring non per merito dei suoi avversari, ma per essere scivolato sui suoi stessi piedi. Avrà il tempo e la forza di rialzarsi? Sembrerebbe di no, ma arbitro ed avversari, generosi come sempre, lo soccorrono..."
Napolitano e Bersani
, dopo la caduta del governo Berlusconi, decisero infatti di non andare al voto subito, ma di rimandare tutto al 2013. Il PD, con surreale strategia, è entrato in maggioranza col centrodestra, ha fondato il Club ABC (Alfano Bersani Casini) e, all'ombra di Monti, hanno governato tutti insieme per un altro anno e mezzo. Finché Berlusconi, definito "pifferaio" dal Professore, giudicando il Paese sufficientemente stremato dai provvedimenti del Riformero, ha deciso che era il momento di tentare la rivincita: ha staccato la spina al governo ed è tornato sulla scena col suo solito stile.
La cosa più indovinata di questa vicenda è la collocazione della campagna elettorale in pieno periodo carnevalesco...


Com'è bella l'Italietta
che vediamo tuttavia...1
chi vuol esser lieto sia,
ma doman cosa ci aspetta?

Già si sa che sette vite dei felini sono il vanto,
ma chi avrebbe immaginato che il porcel vive altrettanto?
E voilà: cocco-leccato dalla talk-televisione,
vispo, e sempre più gasato, è riapparso Berluscone!
Solamente un anno fa era dato per spacciato,
ma gli han dato tempo e fiato ed arzillo è ritornato.

« Me ne stavo attapirato, aspettando con terrore
la mia fine, quando a un tratto è sbucato il Professore:
non poteva andare meglio! che fortuna, che figata!
la sinistra-truffaldina di votar se l'è cagata.
Per disperdere le tracce s'è nascosta dietro ai Monti
Aiutando i finanzieri a curare i loro conti.

Mentre il popolo incazzato, derubato a mani basse,
minacciato più di prima con i tassi e con le tasse,
dopo un lungo inverno aspetta una nuova primavera.
Gli farò mille promesse! Se si squaglian come cera
poi non me ne frega niente: l'importante è stare a galla,
non sarà la prima volta che racconto qualche balla! »

Quindi, il Primo Pifferaio apre la carnevalata.
Gli altri fiati dell'orchestra prendon parte alla sfilata:
San Bersan che va a braccetto e con Vendola e con Fini,
c'è Maroni con TreMonti e c'è un Monti con Casini.
Una piccola pattuglia segue un po' in disparte, dietro:
fritto misto con Ferrero, Dily, Dema, Ingro & Dipietro.

Ed infine un altro gruppo, che sta fuori dal corteo,
mentre sfilano quegli altri fa sberleffi e marameo;
popolo del vaffanculo, della rete i beniamini
scelti solo con un click! sono i grilli canterini.
Manca solo Pulcinella, al gran corso mascherato:
per salvar la dignità... alla larga se n'è stato!

Com'è bella l'Italietta
che vediamo tuttavia...
chi vuol esser lieto sia,
ma è la solita pappetta!


1) "Tuttavia", come nel celebre componimento di Lorenzo il Magnifico (Come è bella giovinezza, che si fugge tuttavia...) ha qui il significato di "continuamente".



© Muso Rosso, 2013


Post precedente: Scelta cinica (visualizza)
Il successore di Berlusconi, dopo un anno di mazzate appioppate al popolo italiano, ha rotto gli indugi e ha deciso - come ha detto lui - di "salire in politica" chiedendo, in una delle sue prime uscite come capo-partito, di "silenziare" i maleducati che non gli piacciono. Si presenta alle elezioni con un simbolo il cui motto "scelta civica" ha subito evocato in molti la variazione in "scelta cinica", più consona allo stile di governo espresso dal personaggio, messìa e salvatore della patria secondo alcuni ma, soprattutto, secondo sé medesimo.