Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
di gerarchie qualsiasi. Ipocrisia, prepotenza, sfruttamento, ignoranza e conformismo sono i principali nemici di Muso Rosso. Contro di essi le armi possibili sono molte: verità, umanità, cultura, creatività, rispetto per la natura. Ma su tutte domina la Libertà, di parola e di pensiero.
Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.

giovedì 23 febbraio 2012

Milano - Sanremo

 Per creare interesse intorno al festival di Sanremo, e per sperare in alti indici di ascolto che permetteranno forti incassi pubblicitari, la RAI (organizzatrice del festival) chiama ad intervenire come ospite un mito della canzone italiana: Adriano Celentano. Il "molleggiato" accetta ma, come prevedibile, chiede un sostanzioso compenso (che dichiara di voler devolvere in beneficenza) e - soprattutto - la libertà di utilizzare come crede il tempo a sua disposizione.
Le sue opinioni, ed anche il modo di esternarle nelle sporadiche apparizioni televisive degli ultimi anni, sono arcinoti a tutti; ma è proprio questo a suscitare l'interesse del pubblico e a far fiutare un buon affare agli organizzatori. Celentano però le spara forse più grosse del previsto (attacco ai giornali cattolici e alla Corte Costituzionale che ha negato l'ammissibilità del referendum per abrogare l'attuale legge elettorale) suscitando alcune reazioni ipocritamente inorridite e la formale dissociazione da parte di Lorenza Lei, direttore generale della Rai. Ma, come è stato osservato da molti, Celentano fa Celentano; se volevano soltanto frizzi e lazzi non avrebbero dovuto ingaggiare Adriano, dovevano ingaggiare frizzi e lazzi.


A Sanremo da Milano
è arrivato Celentano.
Nella classica su strada
una schiera alquanto rada
di valenti corridori
ha mietuto ori ed allori:

Coppi, Bartali, Gimondi,
Eddy Merkx, Moser, Saronni...
Ma la lunga pedalata
che fa fare una sudata
(non è certo cosa mia!)
qua non c'entra tuttavia.

Anche se c'è una tenzone
che riguarda la canzone,
di sportivo non c'è niente:
far evadere la gente
da ogni dubbio che l'assale
è il messaggio culturale.

Però il tallero sonante
resta sempre il più importante
e un "motivo" commerciàl
vince sempre al festivàl:
raccattar di qua e di là
quanta più pubblicità.

È per questo che han chiamato
sopra il palco il molleggiato.
Per andarci ha chiesto un "tot",
ma per vendere gli spot
anche un grosso emolumento
resta un buon investimento.

Molto ghiotta è l'occasione
per la RAI TeleVisione.
Lui i soldon devolverà
mentre Lei li incasserà,
saran poi tutti contenti
e più morbidi i commenti.

Ma la bella festicciola
l'ha guastata la parola
perché l'ospite invitato
poi non ha solo cantato
e ha voluto in libertà
dire quello che gli va.

Col suo stile un po' sbracato
e il parlare sincopato
ha sparato due bordate
che a bersaglio sono andate.

Una contro gli scrivani
che si dicono cristiani
ma perseguon coi giornali
interessi materiali,

l'altra contro l'Alta Corte
per aver chiuso le porte
a un milione di Italiani
che non voglion più Schifani.

Presi forse in contropiede,
ma con dubbia buonafede,
i capoccia della Rai
l'hanno presa male assai:
si son presto dissociati
quanto mai scandalizzati!

Gli scrivani contestati
mega-super-incazzati,
quanto a loro, da cristiani
lo vorrebber tra le mani
non per dargli l'altra guancia
ma un cazzotto nella pancia.

E perfino in Vaticano
ce l'han su con Celentano;
e poiché, maledizione!
non c'è più l'Inquisizione,
stan pregando il Padreterno
che lo getti nell'inferno.

Noi però siamo plaudenti,
- siamo rock non siamo lenti! -
nella gara eccezionale
che appassiona lo Stivale
tutti insieme, tutti in coro,
lo mettiam nell'Albo d'oro!


© Muso Rosso 2012


Post precedente: Commediola Volgare - Canto II (Incontro)

nella sezione Muso Rosso ha colpito:
Un misterioso incontro ai piedi di un palazzo che simbolicamente rappresenta il Palazzo del potere. Un misterioso incontro con una guida eccezionale, un personaggio che si aggira ancora sotto le stesse mura dove si è cercato di farlo tacere per sempre...
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domenica 5 febbraio 2012

Commediola Volgare - Canto I : Incontro


nella sezione Muso Rosso ha colpito:
COMMEDIOLA VOLGARE
Canto Primo - Incontro


Un misterioso incontro ai piedi di un palazzo che simbolicamente rappresenta
il Palazzo del potere. Un misterioso incontro con una guida eccezionale,
un personaggio che si aggira ancora sotto le stesse mura dove si è cercato
di farlo tacere per sempre...

O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O




Post precedente: La Befana vien da' Monti (visualizza)
 
Finita l'era Berlusconi, si è aperta l'epoca Monti con grande dispiegamento di forze parlamentari, dagli ex-comunisti agli ex-fascisti. Sono fuori soltanto i brutti, sporchi e cattivi.
Col tris Monti-Passera-Fornero, più contorni vari, il governo dei beneducati ha cominciato, sobriamente e tecnicamente, a menare mazzate sulle spalle di lavoratori e pensionati e la Fornero ha simbolicamente pianto lacrime di coccodrillo, tanto per far capire chiaramente a tutti qual è il logo del nuovo governo.  Ai giovani hanno detto che è per garantirgli un futuro migliore che impoveriscono i loro padri. È il miracolo delle due fasi: nella prima ti stendono a mazzate, nella seconda ti arrangi. Il miracolo sta nel fatto che il popolo si fa derubare e non succede niente.
La borsa va giù, poi va un po' più su, poi va un po' più giù... lo "spread" è a 500. Sullo spread a 500 è scivolato Berlusconi perché dicevano che era colpa sua. Ora lo spread è a 500 ma non è colpa di nessuno, Monti ha detto in conferenza stampa che non è poi così importante. Poi ha detto che entro gennaio ci farà conoscere le misure per la "crescita". Ci fa tornare in mente Berlusconi, non tanto per il bisogno di crescere, quanto perché saranno misure ispirate da passera.