I cattolici di tutti gli schieramenti, da sempre ostili
alle “unioni di fatto”, si ravvedono e fanno coming-out. Approfittando
dell’incapacità dei dirigenti PD di gestire la crisi politica, vengono
allo scoperto e, abbattendo tutti gli steccati finora dichiarati
invalicabili, si lanciano in un comune afflato di amorosi sensi per la
costituzione di un governo detto “di larghe intese”. Così viene definita
l'operazione, sponsorizzata da un Presidente che non ha esitato a
gettare per la terza volta la ciambella di salvataggio al “principale
esponente, ecc. ecc.” (la prima quando gli concesse un mese di tempo per
comprarsi un po' di parlamentari, la seconda quando gli mandò in
soccorso il governo Monti).
Nell'euforia generale dei deputati e senatori PD-PDL, viene dato l'incarico a Letta-nipotino, il quale, presentando con sussiego il suo governo, tiene a precisare che non è più tempo di contrapposizioni e che loro sono un'unica squadra; per il bene del Paese, naturalmente. Traduzione: un partito invisibile, che non si era presentato alle elezioni con le proprie insegne, ha preso le redini del potere politico.
Dagli abissi dove era nascosta, benedetta dal Vaticano, riemerge la balena democristiana...
Si festeggia, finalmente, nei palazzi del potere:
Nell'euforia generale dei deputati e senatori PD-PDL, viene dato l'incarico a Letta-nipotino, il quale, presentando con sussiego il suo governo, tiene a precisare che non è più tempo di contrapposizioni e che loro sono un'unica squadra; per il bene del Paese, naturalmente. Traduzione: un partito invisibile, che non si era presentato alle elezioni con le proprie insegne, ha preso le redini del potere politico.
Dagli abissi dove era nascosta, benedetta dal Vaticano, riemerge la balena democristiana...
Si festeggia, finalmente, nei palazzi del potere:
il disastro è
scongiurato e tintinnano il bicchiere.
Han rieletto
presidente un vegliard-napoletano
che, col grande
inciucio, salva per la terza volta il nano.
Son contenti quasi
tutti, sprizzan gioia da tutti i pori,
le poltrone sono
salve, ed i culi dei signori
resteranno ancora al
caldo, qualche tempo per lo meno,
fino a quando
reggerà questo pateracchio osceno
E il partito senza
nome,
che non c'era
all'elezione,
(mentre il grillo
sta cantando)
va sul ponte di
comando.
Ricompare
all'orizzonte la balena misteriosa,
la balena bianca e
azzurra che fagocita ogni cosa,
ed han messo su un
"pretino" per dir messa all'Italietta
che, mellifluo, ci
ammannisce la ritrita favo-letta
"Siamo tutti
una famiglia, ci dobbiamo voler bene
ladri e onesti, non
importa, l'importante è stare insieme"
Poi, rivolto ai suoi
colleghi: "Noi l'abbiam sempre saputo,
ma ora non dobbiam
più fingere... il momento è ormai venuto!
Si festeggia
finalmente nei palazzi del potere:
quelli brindano,
però è a noi che la voglion dare a bere!
© Muso Rosso 2013
Post precedente: C'era un grillo (visualizza)
Dopo
le elezioni vinte-perse Bersani, incaricato da Napolitano di verificare
la possibilità di costituire una maggioranza in Parlamento, “scopre”
improvvisamente il movimento cinque stelle e si offre ripetutamente per
un’alleanza che possa far nascere un governo PD - M5S, per lo meno su un
programma minimo (i famosi “8 punti”). Ad
ogni avance, però, riceve sistematicamente un netto rifiuto, rivolto
non tanto ai punti del programma quanto alla sua personale presenza, sia
da parte del leader del M5S che dei due capigruppo, duri e puri quanto
banali e obbedienti al capo.
Nella
situazione di stallo, Napolitano tira fuori dal cilindro “i 10 saggi”,
un mescolone di esperti e navigati politici della vecchia nomenclatura
che, divisi in due sottogruppi come negli esami universitari di lontana
memoria, hanno il compito di “inventare” un programma che metta tutti
d’accordo e permetta il varo del governo. Ma tutti d’accordo chi? PD,
PDL e Scelta Cinica, naturalmente.