Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
di gerarchie qualsiasi. Ipocrisia, prepotenza, sfruttamento, ignoranza e conformismo sono i principali nemici di Muso Rosso. Contro di essi le armi possibili sono molte: verità, umanità, cultura, creatività, rispetto per la natura. Ma su tutte domina la Libertà, di parola e di pensiero.
Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.

giovedì 14 maggio 2020

Aisha

Gli italioti d'accatto, i sovranisti "de noantri", si sono scatenati dopo il ritorno di Silvia Romano, scandalizzati dal suo abbigliamento e dalla sua professione di fede islamica. Hanno polemizzato sull'accoglienza all'aeroporto da parte di esponenti del Governo e hanno polemizzato sul pagamento di un riscatto con i soldi degli Italiani per liberare una musulmana.
A quanto pare hanno la memoria troppo corta per ricordare quando uno dei loro capi supremi si esibiva negli stessi aeroporti con il giubbotto della Polizia di Stato e troppo corta per ricordare che i riscatti sono sempre stati necessari per riportare a casa i cittadini italiani rapiti in giro per il mondo. Forse hanno pure dimenticato che Silvia Romano, prima ancora che musulmana, è una cittadina italiana ed è dovere dello Stato garantirne l'incolumità.
Certo il rientro in Italia poteva avvenire in modo riservato e si poteva darne notizia una volta a casa. Ma l'evento allestito ha fatto comodo a tutti: Governo, giornalisti e Italioti compresi. E non è sembrato dispiacere neppure alla diretta interessata che, anzi, è apparsa pienamente a suo agio nella kermesse mediatica.
Muso Rosso guarda con sereno distacco l'accaduto. Abbiamo una Silvia in meno ed una Aisha in più, e allora? Aisha ha diritto di essere e di vestire come vuole. 
Se invece di tornare musulmana fosse tornata di religione ebraica o buddista, o di nessuna religione, non sarebbe forse stata la stessa cosa?


Aisha

È ritornata Silvia, finalmente!
Ad aspettarla c’era tanta gente:
il presidente Conte e, a fare il paio,
il ministro degli esteri Di Maio.
E agenti dei “servizi”, giornalisti,
fotoreporter e telecronisti…

Ma quando è scesa giù dall’aeroplano
Indossava una sorta di pastrano,
un telo verde messo sulla testa
giù fino ai piedi, a rovinar la festa.
Però non l’ha sciupata ai suoi parenti
che l’hanno accolta felici e assai contenti.

È andata "Silvia" ed è tornata "Aisha",
ma in qualche modo, alfin, le è andata liscia.
Adesso va lasciata in santa pace
e a chi questo finale non gli piace
la conclusione gliela diamo noi:
se è musulmana, saranno cazzi suoi?

© Muso Rosso 2020


Nel post precedente:
LA PACCHIA È FINITA
Pensava di essere il pifferaio di Hamelin, invece era un "pifferaio di montagna",
uno di quei pifferai che partono per suonare e tornano belli e suonati.
Bacioni.