Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
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Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.

mercoledì 15 giugno 2011

RE - FERENDUM

Il 12 e 13 giugno 2011 si è votato in Italia per quattro referendum abrogativi. Due quesiti riguardavano l'abrogazione di norme per la privatizzazione della gestione dell'acqua. Il terzo riguardava il piano governativo per l'introduzione dell'energia nucleare. L'ultimo era rivolto a cancellare il cosiddetto "legittimo impedimento", cioè la possibilità per il capo del governo e per i suoi ministri di non comparire davanti ai giudici, rinviando a propria discrezione i processi penali in cui fossero imputati. Tutte e quattro le leggi sono state cancellate con una maggioranza schiacciante di Sì.


Quattro lettere al Cainano
ha spedito ogni italiano,
quattro fogli colorati
scritti bene e ben piegati.

Sulla prima, quella gialla,
hanno scritto asciutti asciutti
che si vuole stare a galla
sopra un'acqua che è di tutti.

La seconda, quella rosa,
dice un po' la stessa cosa:
se diventerà un affare,
l'acqua ci farà affogare!

Quella grigia, per lottare
contro il mostro nucleare:
difendiamo dagli artigli
l'avvenir dei nostri figli!

Nella verde ci sta scritto
senza tanti impedimenti
che si vuole un sol diritto,
per i poveri e i potenti.


© Muso Rosso 2011


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Le elezioni amministrative della primavera 2011 sono cominciate male per la compagine governativa di centro-destra. La strategia adottata per il primo turno non ha dato i risultati sperati, in particolare a Milano dove il sindaco uscente, Letizia Brachetto coniugata Moratti, ha attaccato l'antagonista Giuliano Pisapia rivangando una vicenda giudiziaria risalente al 1977. La Brachetto-Moratti ha affermato che Pisapia era stato condannato per furto d'auto. In realtà, il suo avversario, ingiustamente accusato, venne assolto per non aver commesso il fatto.
La scorrettezza della Brachetto ha sollevato un coro di proteste e di critiche, anche nel suo stesso partito, tanto da convincere i massimi esponenti del centro-destra che fosse necessaria una messa a punto della campagna elettorale in vista del secondo turno...


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