BALLottaggi
Bersani e Renzi corrono al ballottaggio per le primarie del Centrosinistra, che decideranno chi sarà il candidato-premier per le prossime elezioni politiche. Siamo in vista del traguardo. I due si "sfidano" (si fa per dire) a un duello televisivo nel quale si profondono in sorrisi e battutine, come se fosse in palio il "premio alla bontà". Ma, chiuso il siparietto divertente, riemerge lo scontro sulle modalità di voto. Bersani vuole chiudere la partecipazione popolare: al primo turno è in vantaggio e non vuole rischiare di compromettere una vittoria che sente già sua. Renzi sa che le sue speranze di rimonta dipendono dall'allargamento della base dei votanti, perciò organizza un battage informativo per convogliare ai seggi ulteriori schiere di elettori, prendendosi l'accusa di non rispettare le regole. Bersani sostiene che al ballottaggio possono votare solo quelli già registrati al primo turno, Renzi dice che non è affatto vero e che si tenta solo di impedire la libera partecipazione. Muso Rosso andrà a votare?
Ora è tempo di primarie:
accendiam le luminarie!
Accendiamo i riflettori
sui due primi corridori!
A uno gli hanno consigliato
ch'è assai meglio si presenti
con un look ben rassettato,
senza sigaro tra i denti...
l'altro vuole dimostrare
che non batte mai la fiacca
e per questo va in finale
in camicia e senza giacca.
Messi accanto, faccia a faccia,
fanno i buoni, son carini,
educati: tutt'al più
si dan lievi buffettini.
Uno chiede scusa al prete
per quand'era chierichetto,
l'altro pensa al fratellino
emigrante, poveretto.
Che spettacolo soave!
Ma l'immagine serena
poi svanisce appena cala
il sipario sulla scena:
"Quel bambozzio non rispetta
le mie belle regolette,
prima ha finto di azzettarle
poi nel cesso se le mette!"
"Unn'è miha vero nulla,
tutto quel che voglio fare
è convincere più gente
di segnassi pe' vvotare..."
Il più grande, che comanda,
vuole la vittoria in tasca
e agli appelli del rivale
fa ostruzione e non ci casca.
Il più piccolo, in svantaggio,
che da perder non ha niente,
dritto va per la sua strada
rompiballe e impertinente.
Se non termina a cazzotti
con chi vuole entrare al seggio,
lunedì sapremo infine
chi la vince e chi ha la peggio.
Ma una cosa è già assodata:
queste provvide elezioni
al PD hanno già fruttato
per lo meno sei milioni.
Muso Rosso, è naturale,
a votare non ci andrà.
La sua scheda elettorale
lui la imbuca solo qua:
"Chiunque vinca di costoro,
faran sempre i cazzi loro:
l'uno è furbo, l'altro è scaltro,
affanculo l'uno e l'altro!"
© Muso Rosso 2012
Post precedente: La battaglia di Matteuzzo (visualizza)
Il
sindaco di Firenze tenta uno scoop: inseguendo una vecchia leggenda, forse
istigato da Dan Brown, decide di imitare Indiana Jones e si mette
alla caccia del perduto affresco di Leonardo, “La battaglia di
Anghiari”. Peccato che per farlo debba trivellare un
esistente e bellissimo affresco del Vasari nel Salone dei
Cinquecento, dentro Palazzo Vecchio. È lo stesso Vasari che dà un
indizio con l’enigmatica scritta “Cerca Trova” e molti
ritengono che ci siano effettivamente due muri, divisi da una sottile intercapedine.
Si rischia però di danneggiare irrimediabilmente un capolavoro
visibile per cercare qualcosa di simile a un abbozzo o forse addirittura
inesistente. Gli esperti sollevano molti dubbi e perplessità, ma il
nostro eroe ci ripensa solo quando, all’approssimarsi delle
elezioni, decide di correre per le primarie del centro-sinistra ...
Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
di gerarchie qualsiasi. Ipocrisia, prepotenza, sfruttamento, ignoranza e conformismo sono i principali nemici di Muso Rosso. Contro di essi le armi possibili sono molte: verità, umanità, cultura, creatività, rispetto per la natura. Ma su tutte domina la Libertà, di parola e di pensiero.
di gerarchie qualsiasi. Ipocrisia, prepotenza, sfruttamento, ignoranza e conformismo sono i principali nemici di Muso Rosso. Contro di essi le armi possibili sono molte: verità, umanità, cultura, creatività, rispetto per la natura. Ma su tutte domina la Libertà, di parola e di pensiero.
Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.
sabato 1 dicembre 2012
domenica 11 novembre 2012
La Battaglia di Matteuzzo
La Battaglia di Matteuzzo
Il
sindaco di Firenze tenta uno scoop: inseguendo una vecchia leggenda, forse
istigato da Dan Brown, decide di imitare Indiana Jones e si mette
alla caccia del perduto affresco di Leonardo, “La battaglia di
Anghiari”. Peccato che per farlo debba trivellare un
esistente e bellissimo affresco del Vasari nel Salone dei
Cinquecento, dentro Palazzo Vecchio. È lo stesso Vasari che dà un
indizio con l’enigmatica scritta “Cerca Trova” e molti
ritengono che ci siano effettivamente due muri, divisi da una sottile intercapedine.
Si rischia però di danneggiare irrimediabilmente un capolavoro
visibile per cercare qualcosa di simile a un abbozzo o forse addirittura
inesistente. Gli esperti sollevano molti dubbi e perplessità, ma il
nostro eroe ci ripensa solo quando, all’approssimarsi delle
elezioni, decide di correre per le primarie del centro-sinistra ...
Primo tempo
Sotto l’affresco del Vasari
ci sarà la “Battaglia di Anghiari”?
Forse c’è, forse non c’è,
per adesso è solo un “se...”
Razzolando dietro al muro
qualche cosa c’è sicuro,
c’è anche scritto: “Cerca Trova”,
la notizia non è nuova.
Sulle tracce di Leonardo
si può compiere un azzardo,
forse a costo di far danno
solo macchie troveranno,
ma una cosa - in verità -
con certezza già si sa:
Matteuzzo si vedrà
che si fa pubblicità!
Secondo tempo
Con il voto ormai imminente
forse è meglio esser prudente,
perciò un dubbio, allor, lo assale:
« E se poi si mette male?
Se gli esperti hanno ragione
e la mega-operazione
vien dai media poi bollata
una emerita cazzata?
Non sia mai che alfin io faccia
una mega-figuraccia!
Questo è un rischio troppo grosso
che io correre non posso ».
Zitto, allor, senza clamori
fa sospendere i lavori
e per non rischiare il peggio
fa rimuovere il ponteggio.
Terzo tempo
Il neo-baby-candidato
non vuol esser sputtanato,
ora corre alle primarie
col suo staff di segretarie!
Sopra un camper gira il mondo,
fa il suo baby-girotondo:
caschi il mondo ovver la terra
a Ber Sani fa la guerra.
Questo non sarebbe male...
rottamare il principale
ingegner che ha fatto ponti
per finire sopra i Monti.
Ma la sua “discesa in campo”
è un tranello senza scampo:
se all’Italia più gli piace
la padella... oppur la brace!
©
Musorosso 2012
Post precedente: No-bel (visualizza)
Il Premio Nobel per la Pace 2012 è stato assegnato all'Unione Europea. Una scelta che a molti risulta incomprensibile, certamente molto discutibile. L'Unione Europea ha brillato per la sua assenza in tutte le crisi internazionali recenti, mentre alcuni singoli stati dell'Unione sono coinvolti in iniziative militari malamente nascoste dietro la foglia di fico della cosiddetta "missione di pace".
Mentre si continua ad ignorare chi, come Gino Strada, la pace la persegue davvero da decenni, e non solo a parole, ma dedicando la propria intelligenza e la propria vita proprio a riparare i danni della guerra, l'unica pace perseguita dalle istituzioni europee è stata quella dei banchieri e degli speculatori, il cui profitto non viene mai messo in discussione e che, pertanto, possono dormire su due guanciali. Con buona "pace" di chi soffre e muore per colpa loro.
Il Premio Nobel per la Pace 2012 è stato assegnato all'Unione Europea. Una scelta che a molti risulta incomprensibile, certamente molto discutibile. L'Unione Europea ha brillato per la sua assenza in tutte le crisi internazionali recenti, mentre alcuni singoli stati dell'Unione sono coinvolti in iniziative militari malamente nascoste dietro la foglia di fico della cosiddetta "missione di pace".
Mentre si continua ad ignorare chi, come Gino Strada, la pace la persegue davvero da decenni, e non solo a parole, ma dedicando la propria intelligenza e la propria vita proprio a riparare i danni della guerra, l'unica pace perseguita dalle istituzioni europee è stata quella dei banchieri e degli speculatori, il cui profitto non viene mai messo in discussione e che, pertanto, possono dormire su due guanciali. Con buona "pace" di chi soffre e muore per colpa loro.
martedì 16 ottobre 2012
No-bel
Il Premio Nobel per la Pace 2012 è stato assegnato all'Unione Europea. Una scelta che a molti risulta incomprensibile, certamente molto discutibile. L'Unione Europea ha brillato per la sua assenza in tutte le crisi internazionali recenti, mentre alcuni singoli stati dell'Unione sono coinvolti in iniziative militari malamente nascoste dietro la foglia di fico della cosiddetta "missione di pace".
Mentre si continua ad ignorare chi, come Gino Strada, la pace la persegue davvero da decenni, e non solo a parole, ma dedicando la propria intelligenza e la propria vita proprio a riparare i danni della guerra, l'unica pace perseguita dalle istituzioni europee è stata quella dei banchieri e degli speculatori, il cui profitto non viene mai messo in discussione e che, pertanto, possono dormire su due guanciali. Con buona "pace" di chi soffre e muore per colpa loro.
No-bel
Quando ancora c'era Lui
ci parevan tempi bui,
ma non s'era ancor veduto
ciò che dopo ci è accaduto...
Ha esordito la For Nero
Che - sembrava fosse vero -
ci ha mostrato un piagnisteo,
ma ha poi fatto "marameo!"
Mary O' Monthy, faccia seria,
ci con-duce alla miseria
col terrore dello spred.
Mammalucco chi ci cred:
dietro innocui bestiolini,
grilli, passere ed affini
che si spaccian come maghi,
in realtà tramano i Draghi.
A Strasburgo ed a Brussèl
fanno il brutto tempo e il bel
per la pace dei banchieri,
di ricconi e faccendieri.
È per questo che all'Unione
dell'Eurospeculazione
con ipocrisia mendace
danno il Nobel per la Pace?
TUTTO QUESTO NON CI PIACE !
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Il Pizzo, ovvero: il vero volto del governo (visualizza)
I professori non finiscono mai di stupirci con le loro capacità taumaturgiche e la genialità delle loro invenzioni. Questa volta si sono messi d'impegno e dalle loro menti straordinarie è uscita fuori qualcosa che nessuna mente umana avrebbe potuto immaginare: la tassa sulle aranciate.
Ma non lo fanno per soldi. È perché certe cose ci fanno male e loro, invece, ci vogliono bene...
Mentre si continua ad ignorare chi, come Gino Strada, la pace la persegue davvero da decenni, e non solo a parole, ma dedicando la propria intelligenza e la propria vita proprio a riparare i danni della guerra, l'unica pace perseguita dalle istituzioni europee è stata quella dei banchieri e degli speculatori, il cui profitto non viene mai messo in discussione e che, pertanto, possono dormire su due guanciali. Con buona "pace" di chi soffre e muore per colpa loro.
No-bel
Quando ancora c'era Lui
ci parevan tempi bui,
ma non s'era ancor veduto
ciò che dopo ci è accaduto...
Ha esordito la For Nero
Che - sembrava fosse vero -
ci ha mostrato un piagnisteo,
ma ha poi fatto "marameo!"
Mary O' Monthy, faccia seria,
ci con-duce alla miseria
col terrore dello spred.
Mammalucco chi ci cred:
dietro innocui bestiolini,
grilli, passere ed affini
che si spaccian come maghi,
in realtà tramano i Draghi.
A Strasburgo ed a Brussèl
fanno il brutto tempo e il bel
per la pace dei banchieri,
di ricconi e faccendieri.
È per questo che all'Unione
dell'Eurospeculazione
con ipocrisia mendace
danno il Nobel per la Pace?
TUTTO QUESTO NON CI PIACE !
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Il Pizzo, ovvero: il vero volto del governo (visualizza)
Ma non lo fanno per soldi. È perché certe cose ci fanno male e loro, invece, ci vogliono bene...
giovedì 30 agosto 2012
IL PIZZO (ovvero: il vero volto del governo)
I professori non finiscono mai di stupirci con le loro capacità taumaturgiche e la genialità delle loro invenzioni. Questa volta si sono messi d'impegno e dalle loro menti straordinarie è uscita fuori qualcosa che nessuna mente umana avrebbe potuto immaginare: la tassa sulle aranciate.
Ma non lo fanno per soldi. È perché certe cose ci fanno male e loro, invece, ci vogliono bene...
IL PIZZO
Poiché il pizzo, ognun lo sa,
dona grande autorità
mi presento con il pizzo
e vi fo il culo rubizzo.
È un sistema di governo
molto antico e assai moderno,
come ben sanno i mafiosi
dà dei frutti strepitosi.
Quelli mandano i picciotti
che minaccian botte e botti,
io però non son da meno:
metto il pizzo senza freno,
e se occorron manovali
posso usar gli enti locali.
Metto il pizzo alle bollette,
anche a farmaci e ricette;
metto il pizzo sulle case
pur se al suolo sono rase,
metto il pizzo alla pensione
e alla rai-televisione.
Non trascuro la benzina
che vi spenna ogni mattina,
poi liquori e sigarette
e da bollo le marchette...
Metto il pizzo a questo e a quello,
non c'è niente di più bello!
Per dispetto alle bambine
metto il pizzo-merendine,
metto il pizzo alla gassosa,
metto il pizzo su ogni cosa.
Metto il pizzo anche a me stesso,
vale a dir : lo metto al cesso.
Metto il pizzo con furore,
metto il pizzo a tutte l'ore,
se mi salta il ghiribizzo
metto "il pizzo sopra il pizzo".
Metto il pizzo come un pazzo
e non mi scassate il cazzo!
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Ammazza Italia? (visualizza)
Il governo degli "scienziati" prosegue la sua opera devastatrice. Acclamati come salvatori dalla casta degli inetti, si sono presentati all'insegna del cambio di passo:
equità il loro slogan, Uèh ragassi il discorso più convincente dei loro sponsor.
Col decreto "salva Italia", piangendo, hanno dato un colpo micidiale a lavoratori e pensionati. Ma, hanno detto ridendo, non finisce qui: fra due mesi vi daremo il "cresci Italia" che sarà una cannonata. Temevamo il peggio; la cannonata è arrivata davvero, ma questa volta hanno mantenuto la promessa. Sono cresciute un sacco di cose: i licenziamenti, la disoccupazione, la precarietà, i prezzi, le tasse, la povertà, soprattutto è cresciuto il giramento di coglioni agli Italiani onesti (leggi: quelli che non hanno super-stipendi, super-profitti, rendite, patrimoni, e via e via).
Ma non bastava. Allora, per essere ancora più equi, hanno inventato la "spendingrevù". L'hanno chiamata così perché se la chiamavano "ammazza Italia" si capiva meglio cosa stanno facendo. O forse perché "ammazza Italia" lo tengono in serbo per la prossima volta...
Una celebre strofetta di Metastasio ci dà l'abbrivio per levargli la maschera.
Ma non lo fanno per soldi. È perché certe cose ci fanno male e loro, invece, ci vogliono bene...
IL PIZZO
Poiché il pizzo, ognun lo sa,
dona grande autorità
mi presento con il pizzo
e vi fo il culo rubizzo.
È un sistema di governo
molto antico e assai moderno,
come ben sanno i mafiosi
dà dei frutti strepitosi.
Quelli mandano i picciotti
che minaccian botte e botti,
io però non son da meno:
metto il pizzo senza freno,
e se occorron manovali
posso usar gli enti locali.
Metto il pizzo alle bollette,
anche a farmaci e ricette;
metto il pizzo sulle case
pur se al suolo sono rase,
metto il pizzo alla pensione
e alla rai-televisione.
Non trascuro la benzina
che vi spenna ogni mattina,
poi liquori e sigarette
e da bollo le marchette...
Metto il pizzo a questo e a quello,
non c'è niente di più bello!
Per dispetto alle bambine
metto il pizzo-merendine,
metto il pizzo alla gassosa,
metto il pizzo su ogni cosa.
Metto il pizzo anche a me stesso,
vale a dir : lo metto al cesso.
Metto il pizzo con furore,
metto il pizzo a tutte l'ore,
se mi salta il ghiribizzo
metto "il pizzo sopra il pizzo".
Metto il pizzo come un pazzo
e non mi scassate il cazzo!
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Ammazza Italia? (visualizza)
Il governo degli "scienziati" prosegue la sua opera devastatrice. Acclamati come salvatori dalla casta degli inetti, si sono presentati all'insegna del cambio di passo:
equità il loro slogan, Uèh ragassi il discorso più convincente dei loro sponsor.
Col decreto "salva Italia", piangendo, hanno dato un colpo micidiale a lavoratori e pensionati. Ma, hanno detto ridendo, non finisce qui: fra due mesi vi daremo il "cresci Italia" che sarà una cannonata. Temevamo il peggio; la cannonata è arrivata davvero, ma questa volta hanno mantenuto la promessa. Sono cresciute un sacco di cose: i licenziamenti, la disoccupazione, la precarietà, i prezzi, le tasse, la povertà, soprattutto è cresciuto il giramento di coglioni agli Italiani onesti (leggi: quelli che non hanno super-stipendi, super-profitti, rendite, patrimoni, e via e via).
Ma non bastava. Allora, per essere ancora più equi, hanno inventato la "spendingrevù". L'hanno chiamata così perché se la chiamavano "ammazza Italia" si capiva meglio cosa stanno facendo. O forse perché "ammazza Italia" lo tengono in serbo per la prossima volta...
Una celebre strofetta di Metastasio ci dà l'abbrivio per levargli la maschera.
lunedì 23 luglio 2012
Ammazza Italia ?
Il governo degli "scienziati" prosegue la sua opera devastatrice. Acclamati come salvatori dalla casta degli inetti, si sono presentati all'insegna del cambio di passo:
equità il loro slogan, Uèh ragassi il discorso più convincente dei loro sponsor.
Col decreto "salva Italia", piangendo, hanno dato un colpo micidiale a lavoratori e pensionati. Ma, hanno detto ridendo, non finisce qui: fra due mesi vi daremo il "cresci Italia" che sarà una cannonata. Temevamo il peggio; la cannonata è arrivata davvero, ma questa volta hanno mantenuto la promessa. Sono cresciute un sacco di cose: i licenziamenti, la disoccupazione, la precarietà, i prezzi, le tasse, la povertà, soprattutto è cresciuto il giramento di coglioni agli Italiani onesti (leggi: quelli che non hanno super-stipendi, super-profitti, rendite, patrimoni, e via e via).
Ma non bastava. Allora, per essere ancora più equi, hanno inventato la "spendingreviù". L'hanno chiamata così perché se la chiamavano "ammazza Italia" si capiva meglio cosa stanno facendo. O forse perché "ammazza Italia" lo tengono in serbo per la prossima volta...
Una celebre strofetta di Metastasio ci dà l'abbrivio per levargli la maschera.
AMMAZZA ITALIA ?
Se a ciascun l'interno affanno
si leggesse in fronte scritto,
cosa mai si leggerebbe
sulla fronte di fornèr?
Inquietante, maniacale,
uno spacco verticale
come un bel colpo d'accetta
assestato proprio ben!
Anche passera, si sa,
ha un bel taglio verticale
che rimane ben nascosto
agli sguardi, in generale.
Ma per mari o monti, invece,
solo rughe trasversali:
onde e fossi epiteliali
da cui ci dobbiam guardar!
Se a ciascun l'interno scopo
si leggesse sulla faccia
si vedrebbe la minaccia
che ci vien da questi qua:
questi segni son segnali,
siano dritti o siano storti,
di quei "tagli lineari"
che ci voglion tutti morti!
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Papa Berto (visualizza)
Anche a sinistra c'è chi confonde democrazia interna, decisioni della maggioranza, centralismo democratico, ecc. con il divieto di esprimere liberamente ed apertamente le proprie critiche ed opinioni.
E c'è, soprattutto, chi non si confonde per niente, ma utilizza quegli argomenti in modo strumentale per giustificare "democratiche epurazioni"...
equità il loro slogan, Uèh ragassi il discorso più convincente dei loro sponsor.
Col decreto "salva Italia", piangendo, hanno dato un colpo micidiale a lavoratori e pensionati. Ma, hanno detto ridendo, non finisce qui: fra due mesi vi daremo il "cresci Italia" che sarà una cannonata. Temevamo il peggio; la cannonata è arrivata davvero, ma questa volta hanno mantenuto la promessa. Sono cresciute un sacco di cose: i licenziamenti, la disoccupazione, la precarietà, i prezzi, le tasse, la povertà, soprattutto è cresciuto il giramento di coglioni agli Italiani onesti (leggi: quelli che non hanno super-stipendi, super-profitti, rendite, patrimoni, e via e via).
Ma non bastava. Allora, per essere ancora più equi, hanno inventato la "spendingreviù". L'hanno chiamata così perché se la chiamavano "ammazza Italia" si capiva meglio cosa stanno facendo. O forse perché "ammazza Italia" lo tengono in serbo per la prossima volta...
Una celebre strofetta di Metastasio ci dà l'abbrivio per levargli la maschera.
AMMAZZA ITALIA ?
Se a ciascun l'interno affanno
si leggesse in fronte scritto,
cosa mai si leggerebbe
sulla fronte di fornèr?
Inquietante, maniacale,
uno spacco verticale
come un bel colpo d'accetta
assestato proprio ben!
Anche passera, si sa,
ha un bel taglio verticale
che rimane ben nascosto
agli sguardi, in generale.
Ma per mari o monti, invece,
solo rughe trasversali:
onde e fossi epiteliali
da cui ci dobbiam guardar!
Se a ciascun l'interno scopo
si leggesse sulla faccia
si vedrebbe la minaccia
che ci vien da questi qua:
questi segni son segnali,
siano dritti o siano storti,
di quei "tagli lineari"
che ci voglion tutti morti!
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Papa Berto (visualizza)
Anche a sinistra c'è chi confonde democrazia interna, decisioni della maggioranza, centralismo democratico, ecc. con il divieto di esprimere liberamente ed apertamente le proprie critiche ed opinioni.
E c'è, soprattutto, chi non si confonde per niente, ma utilizza quegli argomenti in modo strumentale per giustificare "democratiche epurazioni"...
giovedì 14 giugno 2012
Papa Berto
Anche a sinistra c'è chi confonde democrazia interna, decisioni della maggioranza, centralismo democratico, ecc. con il divieto di esprimere liberamente ed apertamente le proprie critiche ed opinioni.
E c'è, soprattutto, chi non si confonde per niente, ma utilizza quegli argomenti in modo strumentale per giustificare "democratiche epurazioni"...
PAPA BERTO
Mi presento: Dily Berto,
per gli amici solo "Berto".
Cosa faccio? un fatto è certo:
io del NULLA sono esperto!
È la mia specialità,
di cui vado molto fiero,
non per niente il mio partito,
come è noto, tende a zero.
"Meno siamo meglio stiamo",
come dice la canzone,
questa qui è la mia ricetta
per far la rivoluzione!
Non mi piacciono le folle,
mi dà noia troppa gente,
sono snob. Chi mi disturba
io lo espello immantinente.
Con sussiego sto in salotto
dentro la televisione,
lecco il culo a destra e a manca
per aver delle poltrone;
lecco soprattutto a destra,
con impegno e sentimento,
nella misera speranza
di un banchino in Parlamento.
Se, per darmi un certo tono,
mi dichiaro comunista,
il mio sogno è fare il papa,
con poteri da esorcista.
Ci pensate? Berto Primo,
primo papa senza adepti:
a me bastano soltanto
quattro o cinque chierichepti.
Chi son io? Son Dily Berto,
per gli amici solo "Berto".
Dietro me faccio il deserto,
ché del NULLA io sono esperto!
© Muso Rosso 2012
Post precedente: El Riformero (visualizza)
Continua il sostegno al governo Monti da parte del trio ABC, Alfano-Bersani-Casini. La cosiddetta riforma del mercato del lavoro sbandierata dalla ministra Fornero (che ha smesso subito di piangere, per far piangere gli altri) ha agitato un poco le acque in superficie. Quanto basta per far passare il solito gioco delle parti: io ti minaccio con la pistola, tu strilli un po', io ti faccio la concessione di non spararti ma ti dò un sacco di legnate, tu sei orgoglioso della "soluzione" di compromesso e siamo tutti felici e contenti. Intanto sono state poste le basi per aumentare nei luoghi di lavoro, se ce ne fosse bisogno, il potere di ricatto nei confronti dei dipendenti scomodi. Ecco la vera ricetta Monti-Fornero per la crescita dell'economia (leggi "sfruttamento"): più libertà di licenziare. Se così non fosse, perché mai volere a tutti i costi il provvedimento contro l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori?Il pezzo qui dedicato non ha grandi pretese: ricalca "El Merendero", una canzoncina pubblicitaria degli anni Sessanta. Per apprezzarlo meglio andrebbe immaginato cantato con quella allegra musichetta in stile latinoamericano.
Per chi non la conoscesse: Merendero (carosello) oppure: Merendero (Los Pedritos)
E c'è, soprattutto, chi non si confonde per niente, ma utilizza quegli argomenti in modo strumentale per giustificare "democratiche epurazioni"...
PAPA BERTO
Mi presento: Dily Berto,
per gli amici solo "Berto".
Cosa faccio? un fatto è certo:
io del NULLA sono esperto!
È la mia specialità,
di cui vado molto fiero,
non per niente il mio partito,
come è noto, tende a zero.
"Meno siamo meglio stiamo",
come dice la canzone,
questa qui è la mia ricetta
per far la rivoluzione!
Non mi piacciono le folle,
mi dà noia troppa gente,
sono snob. Chi mi disturba
io lo espello immantinente.
Con sussiego sto in salotto
dentro la televisione,
lecco il culo a destra e a manca
per aver delle poltrone;
lecco soprattutto a destra,
con impegno e sentimento,
nella misera speranza
di un banchino in Parlamento.
Se, per darmi un certo tono,
mi dichiaro comunista,
il mio sogno è fare il papa,
con poteri da esorcista.
Ci pensate? Berto Primo,
primo papa senza adepti:
a me bastano soltanto
quattro o cinque chierichepti.
Chi son io? Son Dily Berto,
per gli amici solo "Berto".
Dietro me faccio il deserto,
ché del NULLA io sono esperto!
© Muso Rosso 2012
Post precedente: El Riformero (visualizza)
Continua il sostegno al governo Monti da parte del trio ABC, Alfano-Bersani-Casini. La cosiddetta riforma del mercato del lavoro sbandierata dalla ministra Fornero (che ha smesso subito di piangere, per far piangere gli altri) ha agitato un poco le acque in superficie. Quanto basta per far passare il solito gioco delle parti: io ti minaccio con la pistola, tu strilli un po', io ti faccio la concessione di non spararti ma ti dò un sacco di legnate, tu sei orgoglioso della "soluzione" di compromesso e siamo tutti felici e contenti. Intanto sono state poste le basi per aumentare nei luoghi di lavoro, se ce ne fosse bisogno, il potere di ricatto nei confronti dei dipendenti scomodi. Ecco la vera ricetta Monti-Fornero per la crescita dell'economia (leggi "sfruttamento"): più libertà di licenziare. Se così non fosse, perché mai volere a tutti i costi il provvedimento contro l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori?Il pezzo qui dedicato non ha grandi pretese: ricalca "El Merendero", una canzoncina pubblicitaria degli anni Sessanta. Per apprezzarlo meglio andrebbe immaginato cantato con quella allegra musichetta in stile latinoamericano.
Per chi non la conoscesse: Merendero (carosello) oppure: Merendero (Los Pedritos)
sabato 7 aprile 2012
EL RIFORMERO
Il pezzo qui dedicato non ha grandi pretese: ricalca "El Merendero", una canzoncina pubblicitaria degli anni Sessanta. Per apprezzarlo meglio andrebbe immaginato cantato con quella allegra musichetta in stile latinoamericano.
Per chi non la conoscesse: Merendero (carosello) oppure: Merendero (Los Pedritos)
El Riformero
Mamma, mamma, lo sai chi c'è,
è arrivato il Riformero,
è arrivato con la Fornero,
le pistole ed il sombrèr.
Coro:
Mamma, mamma, lo sai chi c'è,
è arrivato il Riformero,
è arrivato con la Fornero,
era meglio l'uomo ner!
El Riformerooòooooooooo...
Coro:
E lì, e là, e là che l'aspettava,
e lì, e là, e là che l'aspettava,
e lì, e là, e là che l'aspettava,
e lì, e là, l'aspettava, l'Alfàn!
Alfàn son mi!
“Bedda matri lo sai che c'è,
fino a ieri ero un pupazzo
nelle mani di quel pazzo,
or mi aggrappo al Riformèr.”
Coro:
Bedda matri lo sai che c'è,
fino a ieri ero un pupazzo
nelle mani di quel pazzo,
or mi aggrappo al Riformèr.
El Riformerooòooooooooo...
Coro:
E lì, e là, e là che l'aspettava,
e lì, e là, e là che l'aspettava,
e lì, e là, e là che l'aspettava,
e lì, e là, l'aspettava, il Casìn!
Casìn son mi!
“Madre santa lo sai che c'è,
non contavo un accidente,
ma anche adesso non conto niente:
reggo il moccolo al Riformèr.”
Coro:
Madre santa lo sai che c'è,
non contavo un accidente,
ma anche adesso non conto niente:
reggo il moccolo al Riformèr.
El Riformerooòooooooooo...
Coro:
E lì, e là, e là che l'aspettava,
e lì, e là, e là che l'aspettava,
e lì, e là, e là che l'aspettava,
e lì, e là, l'aspettava, il Bersàn!
Bersàn son mi!
“Uè ragassi lo sai che z'è,
mica siam nel Scesantotto:
sull'articolo diziotto
come scempre farò il pompièr."
Coro:
Uè ragazzi lo sai che c'è,
mica siam nel Sessantotto:
sull'articolo diciotto
come sempre farò il pompièr.
El Riformerooòooooooooo...
Coro:
E lì, e là, e là che l'aspettavan,
e lì, e là, e là che l'aspettavan,
e lì, e là, e là che l'aspettavan,
e lì, e là, l'aspettavano in tre!
Mamma, mamma, lo sai chi c'è,
è arrivato il Riformero,
è arrivato con la Fornero,
le pistole ed il sombrèr.
Coro:
Mamma, mamma, lo sai chi c'è,
è arrivato il Riformero,
è arrivato con la Fornero,
era meglio l'uomo ner!
El Riformerooòooooooooo...
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Mario Elegante (visualizza)
Mario è sicuramente "elegante". Un cambio di stile indiscutibile, rispetto al suo discusso predecessore.
Ma la sostanza è anch'essa tanto diversa?
mercoledì 14 marzo 2012
Mario elegante
Mario è sicuramente "elegante". Un cambio di stile indiscutibile, rispetto al suo discusso predecessore.
Ma la sostanza è anch'essa tanto diversa?
Mario, elegante e diafano,
con equa presunzione,
ha derubato subito
chi aspira a una pensione.
Perciò si è guadagnato
il plauso degli abbienti,
che fan la bella vita
a spese dei pezzenti.
Mario, elegante ed algido,
con savoir-faire borghese
annuncia il suo programma
che salverà il Paese;
la parolina magica,
“liberalizzazione”,
poi si rivela in pratica
soltanto un’illusione.
Mario, elegante e mistico,
affida a un pool di donne
il compito di estendere
il metodo marchionne:
Emma, Susanna e l’Elsa
con la spada puntata...
c’è passera, sicuro,
ma non di buona annata.
Mario, elegante e rigido
come uno stoccafisso,
sul buco in Val di Susa
non vuol esser prolisso.
Equamente ha sentito
un’unica campana,
poi ha detto: Chi protesta
è un figlio di puttana!
Mario, elegante e fulgido,
è andato in Nord-Europa.
Per esser servizievole
c’è andato con la scopa.
Nicola und Angelina
in casa lo hanno ammesso,
poi gli hanno detto: “Caro,
puoi cominciar dal cesso!”
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Milano - Sanremo (visualizza)
Per creare interesse intorno al festival di Sanremo, e per sperare in alti indici di ascolto che permetteranno forti incassi pubblicitari, la RAI (organizzatrice del festival) chiama ad intervenire come ospite un mito della canzone italiana: Adriano Celentano. Il "molleggiato" accetta ma, come prevedibile, chiede un sostanzioso compenso (che dichiara di voler devolvere in beneficenza) e - soprattutto - la libertà di utilizzare come crede il tempo a sua disposizione.
Le sue opinioni, ed anche il modo di esternarle nelle sporadiche apparizioni televisive degli ultimi anni, sono arcinoti a tutti; ma è proprio questo a suscitare l'interesse del pubblico e a far fiutare un buon affare agli organizzatori. Celentano però le spara forse più grosse del previsto (attacco ai giornali cattolici e alla Corte Costituzionale che ha negato l'ammissibilità del referendum per abrogare l'attuale legge elettorale) suscitando alcune reazioni ipocritamente inorridite e la formale dissociazione da parte di Lorenza Lei, direttore generale della Rai. Ma, come è stato osservato da molti, Celentano fa Celentano; se volevano soltanto frizzi e lazzi non avrebbero dovuto ingaggiare Adriano, dovevano ingaggiare frizzi e lazzi.
Ma la sostanza è anch'essa tanto diversa?
Mario, elegante e diafano,
con equa presunzione,
ha derubato subito
chi aspira a una pensione.
Perciò si è guadagnato
il plauso degli abbienti,
che fan la bella vita
a spese dei pezzenti.
Mario, elegante ed algido,
con savoir-faire borghese
annuncia il suo programma
che salverà il Paese;
la parolina magica,
“liberalizzazione”,
poi si rivela in pratica
soltanto un’illusione.
Mario, elegante e mistico,
affida a un pool di donne
il compito di estendere
il metodo marchionne:
Emma, Susanna e l’Elsa
con la spada puntata...
c’è passera, sicuro,
ma non di buona annata.
Mario, elegante e rigido
come uno stoccafisso,
sul buco in Val di Susa
non vuol esser prolisso.
Equamente ha sentito
un’unica campana,
poi ha detto: Chi protesta
è un figlio di puttana!
Mario, elegante e fulgido,
è andato in Nord-Europa.
Per esser servizievole
c’è andato con la scopa.
Nicola und Angelina
in casa lo hanno ammesso,
poi gli hanno detto: “Caro,
puoi cominciar dal cesso!”
© Muso Rosso 2012
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Per creare interesse intorno al festival di Sanremo, e per sperare in alti indici di ascolto che permetteranno forti incassi pubblicitari, la RAI (organizzatrice del festival) chiama ad intervenire come ospite un mito della canzone italiana: Adriano Celentano. Il "molleggiato" accetta ma, come prevedibile, chiede un sostanzioso compenso (che dichiara di voler devolvere in beneficenza) e - soprattutto - la libertà di utilizzare come crede il tempo a sua disposizione.
Le sue opinioni, ed anche il modo di esternarle nelle sporadiche apparizioni televisive degli ultimi anni, sono arcinoti a tutti; ma è proprio questo a suscitare l'interesse del pubblico e a far fiutare un buon affare agli organizzatori. Celentano però le spara forse più grosse del previsto (attacco ai giornali cattolici e alla Corte Costituzionale che ha negato l'ammissibilità del referendum per abrogare l'attuale legge elettorale) suscitando alcune reazioni ipocritamente inorridite e la formale dissociazione da parte di Lorenza Lei, direttore generale della Rai. Ma, come è stato osservato da molti, Celentano fa Celentano; se volevano soltanto frizzi e lazzi non avrebbero dovuto ingaggiare Adriano, dovevano ingaggiare frizzi e lazzi.
giovedì 23 febbraio 2012
Milano - Sanremo
Per creare interesse intorno al festival di Sanremo, e per sperare in alti indici di ascolto che permetteranno forti incassi pubblicitari, la RAI (organizzatrice del festival) chiama ad intervenire come ospite un mito della canzone italiana: Adriano Celentano. Il "molleggiato" accetta ma, come prevedibile, chiede un sostanzioso compenso (che dichiara di voler devolvere in beneficenza) e - soprattutto - la libertà di utilizzare come crede il tempo a sua disposizione.
Le sue opinioni, ed anche il modo di esternarle nelle sporadiche apparizioni televisive degli ultimi anni, sono arcinoti a tutti; ma è proprio questo a suscitare l'interesse del pubblico e a far fiutare un buon affare agli organizzatori. Celentano però le spara forse più grosse del previsto (attacco ai giornali cattolici e alla Corte Costituzionale che ha negato l'ammissibilità del referendum per abrogare l'attuale legge elettorale) suscitando alcune reazioni ipocritamente inorridite e la formale dissociazione da parte di Lorenza Lei, direttore generale della Rai. Ma, come è stato osservato da molti, Celentano fa Celentano; se volevano soltanto frizzi e lazzi non avrebbero dovuto ingaggiare Adriano, dovevano ingaggiare frizzi e lazzi.
A Sanremo da Milano
è arrivato Celentano.
Nella classica su strada
una schiera alquanto rada
di valenti corridori
ha mietuto ori ed allori:
Coppi, Bartali, Gimondi,
Eddy Merkx, Moser, Saronni...
Ma la lunga pedalata
che fa fare una sudata
(non è certo cosa mia!)
qua non c'entra tuttavia.
Anche se c'è una tenzone
che riguarda la canzone,
di sportivo non c'è niente:
far evadere la gente
da ogni dubbio che l'assale
è il messaggio culturale.
Però il tallero sonante
resta sempre il più importante
e un "motivo" commerciàl
vince sempre al festivàl:
raccattar di qua e di là
quanta più pubblicità.
È per questo che han chiamato
sopra il palco il molleggiato.
Per andarci ha chiesto un "tot",
ma per vendere gli spot
anche un grosso emolumento
resta un buon investimento.
Molto ghiotta è l'occasione
per la RAI TeleVisione.
Lui i soldon devolverà
mentre Lei li incasserà,
saran poi tutti contenti
e più morbidi i commenti.
Ma la bella festicciola
l'ha guastata la parola
perché l'ospite invitato
poi non ha solo cantato
e ha voluto in libertà
dire quello che gli va.
Col suo stile un po' sbracato
e il parlare sincopato
ha sparato due bordate
che a bersaglio sono andate.
Una contro gli scrivani
che si dicono cristiani
ma perseguon coi giornali
interessi materiali,
l'altra contro l'Alta Corte
per aver chiuso le porte
a un milione di Italiani
che non voglion più Schifani.
Presi forse in contropiede,
ma con dubbia buonafede,
i capoccia della Rai
l'hanno presa male assai:
si son presto dissociati
quanto mai scandalizzati!
Gli scrivani contestati
mega-super-incazzati,
quanto a loro, da cristiani
lo vorrebber tra le mani
non per dargli l'altra guancia
ma un cazzotto nella pancia.
E perfino in Vaticano
ce l'han su con Celentano;
e poiché, maledizione!
non c'è più l'Inquisizione,
stan pregando il Padreterno
che lo getti nell'inferno.
Noi però siamo plaudenti,
- siamo rock non siamo lenti! -
nella gara eccezionale
che appassiona lo Stivale
tutti insieme, tutti in coro,
lo mettiam nell'Albo d'oro!
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Commediola Volgare - Canto II (Incontro)
nella sezione Muso Rosso ha colpito:
Un misterioso incontro ai piedi di un palazzo che simbolicamente rappresenta il Palazzo del potere. Un misterioso incontro con una guida eccezionale, un personaggio che si aggira ancora sotto le stesse mura dove si è cercato di farlo tacere per sempre...
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Le sue opinioni, ed anche il modo di esternarle nelle sporadiche apparizioni televisive degli ultimi anni, sono arcinoti a tutti; ma è proprio questo a suscitare l'interesse del pubblico e a far fiutare un buon affare agli organizzatori. Celentano però le spara forse più grosse del previsto (attacco ai giornali cattolici e alla Corte Costituzionale che ha negato l'ammissibilità del referendum per abrogare l'attuale legge elettorale) suscitando alcune reazioni ipocritamente inorridite e la formale dissociazione da parte di Lorenza Lei, direttore generale della Rai. Ma, come è stato osservato da molti, Celentano fa Celentano; se volevano soltanto frizzi e lazzi non avrebbero dovuto ingaggiare Adriano, dovevano ingaggiare frizzi e lazzi.
A Sanremo da Milano
è arrivato Celentano.
Nella classica su strada
una schiera alquanto rada
di valenti corridori
ha mietuto ori ed allori:
Coppi, Bartali, Gimondi,
Eddy Merkx, Moser, Saronni...
Ma la lunga pedalata
che fa fare una sudata
(non è certo cosa mia!)
qua non c'entra tuttavia.
Anche se c'è una tenzone
che riguarda la canzone,
di sportivo non c'è niente:
far evadere la gente
da ogni dubbio che l'assale
è il messaggio culturale.
Però il tallero sonante
resta sempre il più importante
e un "motivo" commerciàl
vince sempre al festivàl:
raccattar di qua e di là
quanta più pubblicità.
È per questo che han chiamato
sopra il palco il molleggiato.
Per andarci ha chiesto un "tot",
ma per vendere gli spot
anche un grosso emolumento
resta un buon investimento.
Molto ghiotta è l'occasione
per la RAI TeleVisione.
Lui i soldon devolverà
mentre Lei li incasserà,
saran poi tutti contenti
e più morbidi i commenti.
Ma la bella festicciola
l'ha guastata la parola
perché l'ospite invitato
poi non ha solo cantato
e ha voluto in libertà
dire quello che gli va.
Col suo stile un po' sbracato
e il parlare sincopato
ha sparato due bordate
che a bersaglio sono andate.
Una contro gli scrivani
che si dicono cristiani
ma perseguon coi giornali
interessi materiali,
l'altra contro l'Alta Corte
per aver chiuso le porte
a un milione di Italiani
che non voglion più Schifani.
Presi forse in contropiede,
ma con dubbia buonafede,
i capoccia della Rai
l'hanno presa male assai:
si son presto dissociati
quanto mai scandalizzati!
Gli scrivani contestati
mega-super-incazzati,
quanto a loro, da cristiani
lo vorrebber tra le mani
non per dargli l'altra guancia
ma un cazzotto nella pancia.
E perfino in Vaticano
ce l'han su con Celentano;
e poiché, maledizione!
non c'è più l'Inquisizione,
stan pregando il Padreterno
che lo getti nell'inferno.
Noi però siamo plaudenti,
- siamo rock non siamo lenti! -
nella gara eccezionale
che appassiona lo Stivale
tutti insieme, tutti in coro,
lo mettiam nell'Albo d'oro!
© Muso Rosso 2012
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nella sezione Muso Rosso ha colpito:
Un misterioso incontro ai piedi di un palazzo che simbolicamente rappresenta il Palazzo del potere. Un misterioso incontro con una guida eccezionale, un personaggio che si aggira ancora sotto le stesse mura dove si è cercato di farlo tacere per sempre...
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domenica 5 febbraio 2012
Commediola Volgare - Canto I : Incontro
nella sezione Muso Rosso ha colpito:
COMMEDIOLA VOLGARE
Canto Primo - Incontro
Un misterioso incontro ai piedi di un palazzo che simbolicamente rappresenta
il Palazzo del potere. Un misterioso incontro con una guida eccezionale,
un personaggio che si aggira ancora sotto le stesse mura dove si è cercato
di farlo tacere per sempre...
il Palazzo del potere. Un misterioso incontro con una guida eccezionale,
un personaggio che si aggira ancora sotto le stesse mura dove si è cercato
di farlo tacere per sempre...
O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O=O
Col tris Monti-Passera-Fornero, più contorni vari, il governo dei beneducati ha cominciato, sobriamente e tecnicamente, a menare mazzate sulle spalle di lavoratori e pensionati e la Fornero ha simbolicamente pianto lacrime di coccodrillo, tanto per far capire chiaramente a tutti qual è il logo del nuovo governo. Ai giovani hanno detto che è per garantirgli un futuro migliore che impoveriscono i loro padri. È il miracolo delle due fasi: nella prima ti stendono a mazzate, nella seconda ti arrangi. Il miracolo sta nel fatto che il popolo si fa derubare e non succede niente.
La borsa va giù, poi va un po' più su, poi va un po' più giù... lo "spread" è a 500. Sullo spread a 500 è scivolato Berlusconi perché dicevano che era colpa sua. Ora lo spread è a 500 ma non è colpa di nessuno, Monti ha detto in conferenza stampa che non è poi così importante. Poi ha detto che entro gennaio ci farà conoscere le misure per la "crescita". Ci fa tornare in mente Berlusconi, non tanto per il bisogno di crescere, quanto perché saranno misure ispirate da passera.
venerdì 6 gennaio 2012
La Befana vien da' Monti
Col tris Monti-Passera-Fornero, più contorni vari, il governo dei beneducati ha cominciato, sobriamente e tecnicamente, a menare mazzate sulle spalle di lavoratori e pensionati e la Fornero ha simbolicamente pianto lacrime di coccodrillo, tanto per far capire chiaramente a tutti qual è il logo del nuovo governo. Ai giovani hanno detto che è per garantirgli un futuro migliore che impoveriscono i loro padri. È il miracolo delle due fasi: nella prima ti stendono a mazzate, nella seconda ti arrangi. Il miracolo sta nel fatto che il popolo si fa derubare e non succede niente.
La borsa va giù, poi va un po' più su, poi va un po' più giù... lo "spread" è a 500. Sullo spread a 500 è scivolato Berlusconi perché dicevano che era colpa sua. Ora lo spread è a 500 ma non è colpa di nessuno, Monti ha detto in conferenza stampa che non è poi così importante. Poi ha detto che entro gennaio ci farà conoscere le misure per la "crescita". Ci fa tornare in mente Berlusconi, non tanto per il bisogno di crescere, quanto perché saranno misure ispirate da passera.
Italiani, state pronti:
la Befana là sui Monti
sta studiando la ricetta
per far crescer l'Italietta!
L'altra sera in conferenza,
con didattica pazienza,
ci ha spiegato che lo spread
non gli fa né cald né fredd.
Ha annunciato che in gennaio
romperà il salvadanaio
e coi soldi messi via
compirà la sua magia:
siano belli o siano brutti,
"ci sarà più PIL per tutti!"
Chi ha fiducia in queste attese
lo saprà alla fin del mese...
per adesso, la Befana,
con freddezza disumana,
dentro il nostro calzettone
ci ha infilato sol carbone.
È una cosa un po' balzana:
questa è l'unica Befana,
mai sentita in vita mia,
che non dona: porta via...
La Befana vien di notte
e ci dà un sacco di botte;
equamente, sobriamente,
lascia star solo il potente.
La Befana vien da' Monti
e alle banche aggiusta i conti.
Dipendenti, gente anziana,
ringraziate la Befana!
© Muso Rosso 2012
Post precedente: Passera milionaria (visualizza)
Berlusconi è caduto. Ha battuto una musata sul ring non per merito dei suoi avversari, ma per essere scivolato sui suoi stessi piedi. Avrà il tempo e la forza di rialzarsi? Sembrerebbe di no, ma arbitro ed avversari, generosi come sempre, lo soccorrono. Si cambiano le regole: vengono ammesse le sostituzioni, non si conta più fino a dieci ma fino a 2013. Nel frattempo salgono sul ring forze fresche e tecnicamente più preparate, nella squadra c'è anche passera...
Post precedente: Passera milionaria (visualizza)
Berlusconi è caduto. Ha battuto una musata sul ring non per merito dei suoi avversari, ma per essere scivolato sui suoi stessi piedi. Avrà il tempo e la forza di rialzarsi? Sembrerebbe di no, ma arbitro ed avversari, generosi come sempre, lo soccorrono. Si cambiano le regole: vengono ammesse le sostituzioni, non si conta più fino a dieci ma fino a 2013. Nel frattempo salgono sul ring forze fresche e tecnicamente più preparate, nella squadra c'è anche passera...
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