Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
di gerarchie qualsiasi. Ipocrisia, prepotenza, sfruttamento, ignoranza e conformismo sono i principali nemici di Muso Rosso. Contro di essi le armi possibili sono molte: verità, umanità, cultura, creatività, rispetto per la natura. Ma su tutte domina la Libertà, di parola e di pensiero.
Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.

giovedì 5 settembre 2019

La pacchia è finita

LA PACCHIA È FINITA

Narra la leggenda che Giorgetti, eminenza grigia della Lega Nord, abbia regalato a tutti i membri leghisti dello staff di governo "gialloverde" una fotografia di Matteo Renzi, da tenere sulla scrivania per ricordare di non esaltarsi troppo perché il rischio di fare la sua stessa fine era sempre in agguato.
La foto, come si è visto, non è servita al “capitano” Salvini il quale, esaltato dalle sue esibizioni travestito o in mutande, dalle caserme ai Papeete Beach, tra selfie coi fans, rosari, madonne e cubiste, ha creduto di poter strafare chiedendo “pieni poteri” e cercando di mandare a casa il Parlamento della Repubblica. Risultato: lui e tutta la sua ciurma sono stati cacciati dal Governo. Pensava di essere il pifferaio di Hamelin, invece era un "pifferaio di montagna", uno di quei pifferai che partono per suonare e tornano belli e suonati. Bacioni.

LA PACCHIA È FINITA

Alla sua ciurma su ogni scrivania,
perché fosse di monito al mattino,
avevan messo una fotografia
che ritraeva un celebre ebetino.

La foto era per dir: fate attenzione
perché, se vi montate assai la testa,
appena si presenta l’occasione
ci mandano affanculo e addio alla festa!

Ma, come in questi casi accade spesso
quando il potere è facile e ruffiano,
la testa, accecato dal successo,
se l’è montata proprio il Capitano.

E fu così che come il suo collega,
l’altro Matteo famoso fiorentino,
anche il padano ha perso la cadrega
e ha fatto la figura del cretino!

© Muso Rosso, 2019


Nel post precedente:
L'illuminazione di Matteuzzo
L'uscita sgangherata del Gigetto-Matteo (quello padano), di far cadere il governo Conte per andare al voto anticipato e "capitalizzare" l'ascesa della Lega Nord nei sondaggi, ha folgorato l'altro Matteo (quello di Rignano)...


sabato 17 agosto 2019

L'illuminazione di Matteuzzo

L'uscita sgangherata del Gigetto-Matteo (quello padano), di far cadere il governo Conte per andare al voto anticipato e "capitalizzare" l'ascesa della Lega Nord nei sondaggi, ha folgorato l'altro Matteo (quello di Rignano) che è subito sceso in campo autonomamente dal suo segretario Zingaretti per lanciare appassionatamente la richiesta di un accordo di governo del PD col Movimento 5 Stelle. Il Movimento, che lui aveva sempre denigrato e dileggiato, diventa adesso un'ancora di salvezza. Ma salvezza per il Paese, come Matteuzzo vuol far credere, o piuttosto per le poltrone dei suoi fedelissimi che in Parlamento occupano la maggior parte dei seggi PD e che con nuove elezioni non avrebbero molte garanzie di essere ricandidati dal segretario ufficiale Zingaretti? Cosa farà Zinga? E i 5 Stelle, che del resto hanno aspettato anche troppo per dissociarsi dal Gigetto padano, accetteranno questo abbraccio mortale che rischia di farli scomparire definitivamente dalla scena politica? Stiamo a guardare cosa succede, ma senza pop-corn. A Muso Rosso non piacciono per niente.

L'illuminazione di Matteuzzo

Matteuzzo torna in campo,
non vuol stare più in panchina
e si getta come un lampo
sulla sua preda grillina.

Dal Matteo suo concorrente
vuol salvare la Nazione,
ma in realtà quello che ha in mente
è salvare le poltrone.

L'elezione anticipata
a Matteuzzo fa spavento
perché vede minacciata
la sua banda in Parlamento.

Le pop-corna son finite;
lo stratega sopraffino
ora pensa - udite, udite! -
di flirtare con Giggino.

Tranquillizza Zingaretto:
"Stai sereno, qua la mano!"
Quello teme il trabocchetto
e fa scongiuri a tutto spiano.

Come finirà la storia?
Ne vedremo delle belle
o, un finale senza gloria,
il suicidio delle Stelle?

(Muso Rosso 2019)



Il post precedente:
GIGINO E GIGETTO
Gigino e Gigetto sono i due dioscuri del cosiddetto governo giallo-verde. O meglio: i due sposini di un matrimonio combinato, un matrimonio di necessità. Più che altro uno scherzo del destino, che si è manifestato sotto mentite spoglie con l’intervento del giullare toscano. Cosa accadrà adesso? Gigino fuggirà in tempo evitando un giginicidio? O sarà ripudiato, tradito e cacciato via dal truce Gigetto?
La poesia trae spunto dalla filastrocca/gioco per bimbi:
"Gigino e Gigetto andavano a spasso,
Vola Gigino, vola Gigetto!
Torna Gigino, torna Gigetto!"