Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
di gerarchie qualsiasi. Ipocrisia, prepotenza, sfruttamento, ignoranza e conformismo sono i principali nemici di Muso Rosso. Contro di essi le armi possibili sono molte: verità, umanità, cultura, creatività, rispetto per la natura. Ma su tutte domina la Libertà, di parola e di pensiero.
Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.

mercoledì 23 ottobre 2024

Giuly

Giuly ha preso posto sul seggiolone del suo sfortunato e tragicomico predecessore.
Riuscirà il nostro eroe a tenere ugualmente alto il prestigio delle Istituzioni e, se possibile, a superare l'inenarrabile livello raggiunto prima di lui?
Staremo a vedere. L'esordio, a giudicare dall'infosfera, è stato davvero promettente! 



Giuly

Mi chiamo Giuly, però è un diminutivo:
tutto intero il nome mio è Giulivo!
Mi acconcio come un dandy demodè,
sono Giulivo dalla testa ai piè.

Son Giulivo se la Gruber m'intervista
e fingo di non essere fascista.
Quando, ragazzo, dovevo esser cattivo,
indovinate un po'?... ero Giulivo!

Or son Giulivo quando in Parlamento
sparo parole sol per fare vento,
ma son Giulivo come un giuggiolone
specie perché mi han dato un seggiolone!

© Muso Rosso 2024

Nel post precedente: TITOLI DI CODA
Sono iniziate le intitolazioni. Presto lo faranno santo.

martedì 1 ottobre 2024

Titoli di coda

 

Sono iniziate le intitolazioni.
Presto lo faranno santo.







Titoli di coda

Vi ricordate quello del Papète,
uno dei due Mattei, quello padano...
Ha fatto una pensata, lo sapete,
riguardo all'aeroporto di Milano.

Poiché Malpensa non faceva onore,
il papetaro allora ha malpensato
di intitolarlo, senza alcun pudore,
a un celebre cafone malfamato.

Genova ha il "Colombo", Venezia il "Marco Polo",
Roma il "Leonardo", Pisa il "Galileo",
ma - lo sappiamo - c'è un neurone solo
che si aggira nella testa di Matteo.

Così, se da Palermo vai a Milano,
partendo dal "Falcone e Borsellino"
atterrerai per colpa di un ruffiano
celebrando un bandito meneghino.

Uno che arrampicatosi al Palazzo
ha fatto sempre e solo i fatti suoi
e di Milano gliene è fregato un cazzo.
Così vanno le cose qui da noi.

Ma non bastava ancor: tra capo e collo
al noto truffatore condannato
gli han pure dedicato un francobollo
stampato dalla zecca dello Stato.

È un francobollo che non funzionerà
perché, una volta che sarà acquistato,
invece di leccar dov'è la colla
parecchi sputeran sull'altro lato!

© Muso Rosso 2024

Nel post precedente: DENTONI
La segretaria del PD qualche tempo fa aveva detto: "non ci hanno visto arrivare".
Può darsi, ma il vero mistero è "dove si vuole andare".

mercoledì 25 settembre 2024

DENTONI

 


Il PD al Parlamento Europeo, allontanandosi non solo dalla Costituzione ma anche dalla stessa tradizione della sinistra italiana, ha votato a favore del documento che invita gli Stati membri a sostenere l'uso delle nostre armi da parte degli Ucraini anche in territorio russo.

Ha dato il suo piccolo contributo a quelli che ci stanno spingendo un po' alla volta alla partecipazione diretta in una guerra che può portare a una catastrofe senza precedenti.

La segretaria del PD qualche tempo fa, citando il titolo di un libro di Lisa Levenstein, aveva detto: "non ci hanno visto arrivare". Può darsi, ma il vero mistero è "dove si vuole andare".


DENTONI

Mette in mostra i suoi dentoni quando appare alla tivvì:
non è Sordi, è solo Elly, segretaria del piddì.

Ride e parla, incrocia gli occhi, guarda un punto indefinito,
traccia in aria scarabocchi: il programma del partito.

Ride e parla, blablabeggia... più che altro fa rumore
come un'auto messa in folle su di giri col motore.

Di che ride? non si sa. Di che parla, non è noto.
È il dilemma del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.

Certo è che a tarda notte mi rigiro nel mio letto,
agitato inutilmente per capire icchè l'ha detto!

© Muso Rosso 2024

Nel post precedente: Le perle del ministro
C'era una volta un Ministro della Cultura specializzato a inanellare perle, una più grossa dell'altra.
Perle di cazzate... 

martedì 25 giugno 2024

Le perle del Ministro


C'era una volta un Ministro della Cultura specializzato a inanellare perle, una più grossa dell'altra.
Perle di cazzate... 




Il ministro Sangiulietto
si affatica, poveretto!
Sgambettando a mele strette
taglia nastri, fa mossette.

Con la stridula vocina
lui s'incazza, s'impappina.
Quando vede i giornalisti
gli squittisce: "comunisti!"

Gira, rapida, un'occhiata
e poi spara una cazzata.
Non ne spara una normale,
ma dev'esser madornale.

Premia libri e dà verdetti
senza manco averli letti...
La sua fanta-geografia
ci seduce tuttavia:

con ridicola baldanza,
che fa rima ad ignoranza,
il ministro tuttotondo
sposta piazze in tutto il mondo.

Detto fatto, una fiatata
e Times Square viene spostata:
senza neanche far la guerra
lui la porta in Inghilterra.

Ma non basta, è incontinente,
Sangiulietto non si pente:
con sussiego, pien di boria,
si diletta in fanta-storia.

Ci racconta che Colombo
per scoprire il Nuovo Mondo
ha seguito, cari miei,
le teorie di Galilei!

Poco mal se lo scienziato
a quei dì non era nato.
Son dettagli irrilevanti,
son pignolerie pedanti.

Prima o poi darà anche il via
alla fanta-biologia!
Svelerà chi è nato prima:
l'uovo, oppure la gallina?

© Muso Rosso 2024

Nel post precedente: Io sono un Generale
"Io sono un generale" è una canzone satirica interpretata dal gruppo di cabaret "I Gufi" nel 1968.
Qui viene proposta una versione "aggiornata": la prima strofa riprende esattamente il testo originale, le restanti sono ispirate alla campagna elettorale attualmente in corso per le elezioni europee.

lunedì 3 giugno 2024

IO SONO UN GENERALE

 

"Io sono un generale" è una canzone satirica interpretata dal gruppo di cabaret "I Gufi" nel 1968.
Il brano era inserito all'interno del musical (uscito anche in vinile su LP) intitolato "Non spingete, scappiamo anche noi!", uno spettacolo teatrale di impronta satirica nei confronti del militarismo e nettamente schierato contro tutte le guerre, passate presenti e future. La canzone è ancora oggi di grande attualità.
Qui viene proposta una versione "aggiornata": la prima strofa riprende esattamente il testo originale, le restanti sono ispirate alla campagna elettorale attualmente in corso per le elezioni europee.
Per chi ne ha voglia, il link alla canzone interpretata dai Gufi è il seguente: https://www.youtube.com/watch?v=cfYjp0Kqi2A
Ascoltarla ne vale la pena, anche per poter dare un ritmo e una melodia al testo qui presentato.

IO SONO UN GENERALE

Io sono un generale e me ne vanto,
io sono un generale e son contento!
Sono io che vi difendo nella guerra e nella pace
da che cosa non lo so, però però...

Io sono un generale e me ne vanto,
io sono un generale e son contento!
Vedo il mondo all'incontrario fin da quando ero ragazzo,
non capisco proprio un cazzo, eccomi qua:
credo al mito della razza, eia eia alalà!

Io sono un generale e me ne vanto,
io sono un generale e son contento!
Scrivo libri demenziali, paranoie cerebrali,
mi son messo con Salvini sai perché?
Se lo votano i cretini voteranno pure me!

Io sono un generale e me ne vanto,
io sono un generale e son contento!
Io divido i cittadini fra normali ed anormali,
dove stanno i generali chi lo sa?
Io di certo tra i secondi, eia eia alalà!

("Io sono un generale", versione originale di: Lunari-Patruno. Ediz. EMI-Columbia 1968 ©)
I GUFI: Roberto Brivio, Gianni Magni, Lino Patruno, Nanni Svampa

Muso Rosso, 2024



Nel post precedente: UNA MAMMA
Assassinata a fucilate in Abruzzo l'orsa Amarena.
Frutto avvelenato del cosiddetto “Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”, decreto che dà seguito all’emendamento alla Legge di Bilancio, voluto dal governo e votato dal parlamento nel dicembre 2022. Una sorta di via libera ai cacciatori di entrare nei parchi e nelle città e di sparare a qualsiasi specie di animale selvatico.
Questa poesia era stata scritta subito dopo quel voto, nel gennaio 2023, ma volutamente mai pubblicata per scongiurare un cattivo presagio. Purtroppo non è servito...