Lele Mora, arrestato per bancarotta fraudolenta, è costretto ad interrompere la sua attività di "agente" al servizio di Silvio Berlusconi che gli ha procurato anche un'inchiesta per favoreggiamento della prostituzione, assieme al giornalista Emilio Fede e all' "igienista dentale"/consigliera regionale Nicole Minetti. La linea difensiva iniziale è che gli imputati, in realtà, gli si "prendevano cura" di giovani donne in difficoltà...
Dall'inchiesta in corso salta fuori anche una presunta "sottrazione" di compensi da parte di Fede ai danni di Lele Mora.
Dall'inchiesta in corso salta fuori anche una presunta "sottrazione" di compensi da parte di Fede ai danni di Lele Mora.
Il buon Lele fa l'agente
e procura al presidente
le ragazze più carine
che diventano Olgettine.
Queste sono poverelle,
mansuete pecorelle
con un'anima assai pura
e una vita troppo dura.
Il buon Lele le accompagna,
al paese di Cuccagna,
e le porta dal Sultano
che le tocca con la mano.
E voilà, in un solo istante
fa un miracolo brillante:
come Mida lui si scopre,
tutte d'oro le ricopre!
Anche se non è olgettino
pure Lele ha il suo bottino,
ma tranquilla è la coscienza
perché fa beneficenza.
Arraffare allor non guasta,
ma la grana non gli basta
e c'è Fido onnipresente
che gli cucca la tangente.
Perciò lui deve imbrogliare
e i suoi conti camuffare
finché un dì - miseria nera! -
lo spediscono in galera.
Ci è cascato perch'è un reato
dove è men specializzato:
questa volta è bancarotta,
non è roba da mignotta!
© Muso Rosso, giugno 2011